Shanghai Express
Shanghai Express
1932
Paese
Usa
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
80 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Josef von Sternberg
Attori
Marlene Dietrich
Clive Brook
Anna May Wong
Warner Oland
Eugene Pallette
Lawrence Grant
Louise Closser Hale
Gustav von Seyffertitz
Emile Chautard
Sullo sfondo della guerra civile cinese, durante il tragitto del treno Pechino-Shanghai, la prostituta Shanghai Lily (Marlene Dietrich), accompagnata dalla collega Hui Fei (Anna May Wong), incontra Donald Harvey (Clive Brook), un medico inglese suo ex amante. Quando il treno viene fermato e assalito dai ribelli, Donald viene preso in ostaggio. Pur di salvare l'uomo di cui è ancora innamorata, Shanghai Lily è disposta a concedersi al comandante dei ribelli, Henry Chang (Warner Oland). Il film commercialmente più fortunato dei sette firmati dal duo von Sternberg-Dietrich è una radicalizzazione del concetto di ricostruzione fittizia che sta alla base dell'idea di cinema del regista austriaco. La Cina di questa pellicola è visibilmente posticcia, sfacciatamente falsa (costruita in studio) e centrata metafora sul ruolo dell'apparenza nel vissuto di ogni giorno e nella produzione cinematografica. Le due vistose e chiacchieratissime prostitute, trattate come due vere e proprie reiette, rivelano un'umanità, una sincera fragilità sentimentale e una predisposizione al sacrificio e all'altruismo del tutto sconosciute ai benpensanti che popolano il treno, rappresentanti di una borghesia grottescamente arroccata dietro maschere di perbenismo e ipocrisia: dall'ufficiale francese che ha disertato alla bigotta e moralista zitella, passando per il commerciante di diamanti falsi. Il film, quindi, gioca con le certezze dello spettatore e punta a disattenderle, anche attraverso un linguaggio cinematografico a prima vista piuttosto semplice e lineare, ma in realtà decisamente complesso e fecondo. Attraverso la fotografia di Lee Garnes (premiato con l'Oscar), von Sternberg esalta l'erotismo enigmatico e inafferrabile della Dietrich, utilizzando il suo volto come una vera e propria tavolozza emozionale grazie anche al sapiente uso di luci, ombre e primi piani. Il grande successo di pubblico ha portato alla realizzazione di due remake piuttosto trascurabili: Night Plane from Chungking (1943) di Ralph Murphy e L'espresso di Pechino (1951) di William Dieterle.
Maximal Interjector
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