Siberia
Siberia
2020
Paesi
Italia, Germania, Messico
Genere
Drammatico
Durata
92 min.
Formato
Colore
Regista
Abel Ferrara
Attori
Willem Dafoe
Dounia Sichov
Simon McBurney
Cristina Chiriac
Daniel Gimenez Cacho
Phil Neilson
Anna Ferrara
Stella Pecollo
Valentina Rozumenko
Ulrike Willenbacher
Clint (Willem Dafoe) è un uomo profondamente tormentato dai demoni del suo passato, tanto da cercare di trovare un minimo di pace vivendo quasi completamente isolato in mezzo alle nevi e ai ghiacci, dove gestisce una piccola locanda. Un giorno, però, a bordo della sua slitta trainata dai cani inizierà un viaggio che lo condurrà negli abissi più oscuri della sua anima.
Un anno dopo Tommaso, Abel Ferrara torna a lavorare con il suo attore-alter ego Willem Dafoe in quello che può risultare come un altro lavoro particolarmente personale, dove molti demoni del personaggio principale potrebbero essere anche quelli del regista stesso. Scritto da Ferrara insieme a Christ Zois (suo collaboratore già in diverse pellicole), Siberia è un lungometraggio contraddistinto da un bombardamento di immagini e suoni, spesso poco coesi tra loro, oltre che da una costante presenza di tematiche diverse e ossessioni dell’autore, spesso collocate una dopo l’altra senza grande coerenza. Va bene una certa “anti-narratività”, ma le scelte messe in campo sanno troppo di già visto e qualsiasi valore (almeno sulla carta) sperimentale dell’operazione svanisce dopo pochi minuti. Con un taglio drammaturgico confuso e supponente, Ferrara cerca di scuotere e meravigliare, ma finisce soltanto per indisporre senza dare vita ad alcuna suggestione realmente affascinante. Il film si trascina stancamente per 90 minuti, tra sequenze orrorifiche un po’ gratuite e altre ai limiti del trash. Coprodotto tra Italia, Germania e Messico, è stato presentato in concorso al Festival di Berlino 2020.
Un anno dopo Tommaso, Abel Ferrara torna a lavorare con il suo attore-alter ego Willem Dafoe in quello che può risultare come un altro lavoro particolarmente personale, dove molti demoni del personaggio principale potrebbero essere anche quelli del regista stesso. Scritto da Ferrara insieme a Christ Zois (suo collaboratore già in diverse pellicole), Siberia è un lungometraggio contraddistinto da un bombardamento di immagini e suoni, spesso poco coesi tra loro, oltre che da una costante presenza di tematiche diverse e ossessioni dell’autore, spesso collocate una dopo l’altra senza grande coerenza. Va bene una certa “anti-narratività”, ma le scelte messe in campo sanno troppo di già visto e qualsiasi valore (almeno sulla carta) sperimentale dell’operazione svanisce dopo pochi minuti. Con un taglio drammaturgico confuso e supponente, Ferrara cerca di scuotere e meravigliare, ma finisce soltanto per indisporre senza dare vita ad alcuna suggestione realmente affascinante. Il film si trascina stancamente per 90 minuti, tra sequenze orrorifiche un po’ gratuite e altre ai limiti del trash. Coprodotto tra Italia, Germania e Messico, è stato presentato in concorso al Festival di Berlino 2020.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare