Gianni (Vittorio De Sica) è un giornalaio romano affascinato dal ricco mondo dell'aristocrazia. Per una serie di casualità, un giorno si trova in prima classe durante una crociera in cui verrà scambiato per un nobile. Lui sta al gioco spacciandosi per il signor Max ma, finita la vacanza, la cameriera (Assia Noris) di una dama (Rubi D'alma) lo riconosce in edicola. Insieme a Darò un milione, film del 1935 con De Sica e Noris ancora protagonisti, il signor Max è uno dei titoli più importanti della carriera di Mario Camerini. La pellicola in questione è decisamente spassosa, capace di condurre in maniera parallela sia il filone amoroso e sentimentale, sia quello più ironico e dilettevole. Il film rispetta in maniera precisa tutti i tempi comici e si avvale di trovate buffe e riuscite seppur non del tutto originali (i momenti legati allo scambio di coppia ne sono un esempio). Eppure nell'insieme il lavoro funziona: la mano del regista è accurata ed elegante, gli attori sono pienamente in parte (De Sica bravissimo nel doppio ruolo di Gianni e Max) e la leggerezza si accompagna a un ritmo vivace e incalzante. Nel 1957 venne realizzato un remake, Il conte Max, con Alberto Sordi, mentre nel 1991 sarà Christian De Sica, figlio di Vittorio, a dirigere e interpretare un secondo rifacimento.