Frodo (Elijah Wood) è sempre più vicino a Mordor, dove potrà concludere tutti i conflitti buttando l'Unico Anello nella lava del Monte Fato, ma il suo percorso è ostacolato da Gollum (Andy Serkis). Nel frattempo, sta per verificarsi la battaglia definitiva tra l'esercito di orchi di Sauron e le armate comandate da Gandalf (Ian McKellen) e Aragorn (Viggo Mortensen) per la salvezza della Terra di Mezzo.
Record d'incassi, di riconoscimenti, di successo: il terzo e conclusivo capitolo della trilogia diretta da Peter Jackson ispirata a Il signore degli anelli di John Ronald Reuel Tolkien segna il cristallizzarsi definitivo, nella sua forma più maestosa, della nuova epica del cinema fantasy, con musiche imponenti, effetti speciali spettacolari e un montaggio che spesso dona la giusta (ed esagerata) enfasi alle scene d'azione, alle sequenze drammatiche, allo sviluppo psicologico dei personaggi. Titanico, debordante, con una post-produzione durata più di due anni e un budget stimato di 94 milioni di dollari, l'epilogo della saga riesce a impressionare nelle sua veste di blockbuster monstre che non rifiuta un'evidente ambizione nell'approfondire il confine tra Bene e Male, inglobando e sviluppando ulteriormente i due lungometraggi precedenti. L'apice dell'intera trilogia è forse il montaggio alternato, nella prima parte del film, in cui Pipino (Billy Boyd) canta un commovente brano tradizionale per Denethor (John Noble) mentre, da tutt'altra parte, i soldati di Faramir (David Wenham) vengono sbaragliati dai Nazgûl. Mastodontica extended version di 251 minuti. 11 Oscar (tra cui film e regia) su altrettante nomination.