Frodo Baggins (Elijah Wood), giovane abitante della Contea di Hobbiville, scopre che lo zio Bilbo (Ian Holm) è stato per anni il possessore dell'Unico Anello, un'arma potente e misteriosa. Ne diverrà il portatore e, insieme a una compagnia scelta di hobbit, uomini, elfi e nani, cercherà di distruggere l'Anello nella lava del Monte Fato per impedire a Sauron, l'Oscuro Signore di Mordor, di imporre il suo dominio sulla Terra di Mezzo.
È al neozelandese Peter Jackson che è stato affidato l'arduo e ambizioso compito di portare al cinema la mastodontica opera di John Ronald Reuel Tolkien. Il primo film della trilogia tratta da Il signore degli anelli (1954-1955) è un viaggio fantastico attraverso un scenario curatissimo (tutte le sequenze in esterni sono state girate in Nuova Zelanda) e con effetti speciali prepotenti e innovativi, capaci di restituire l'immaginifica magia della pagina scritta senza risultare fastidiosamente invasivi. Imponente, con un senso dell'epica accentuato dalla colonna sonora di Howard Shore che coglie alla perfezione le sfumature delle singole scene, passando dalla nostalgia allo spavento, dallo stupore all'avventura, La compagnia dell'anello rappresenta il punto di contatto ideale tra il cinema d'intrattenimento fantasy e la complessità del romanzo di Tolkien, riducendo al minimo i tempi morti senza però eliminare lo spirito intimista né la forte valenza allegorica (sulla guerra) della pagina scritta. Un film di culto per spettatori di tutte le età, divenuto un evento cinematorgrafico degno dei kolossal della Hollywood dei tempi d'oro, caratterizzato da atmosfere uniche e irripetibili. Un'odissea colorata dell'immaturità, con paesaggi ampi e suggestivi tra i più belli del genere. Clamoroso successo di pubblico. Nonostante la già imponente durata, è stata distribuita anche una extended version di 208 minuti. Quattro Oscar (fotografia, colonna sonora, effetti speciali, trucco) più altre nove nomination, tra cui quelle per il miglior film e per il miglior regista.