Signore e signori, buonanotte
1976
Paesi
Italia, Francia
Generi
Commedia, Grottesco
Durata
105 min.
Formato
Colore
Registi
Leonardo Benvenuti
Luigi Comencini
Piero De Bernardi
Agenore Incrocci
Nanni Loy
Ruggero Maccari
Luigi Magni
Mario Monicelli
Ugo Pirro
Furio Scarpelli
Ettore Scola
Attori
Marcello Mastroianni
Vittorio Gassman
Ugo Tognazzi
Nino Manfredi
Paolo Villaggio
Adolfo Celi
Senta Berger
Monica Guerritore
Felice Andreasi
Sergio Graziani
Mario Scaccia
Franco Scandurra
Carlo Croccolo
Eros Pagni
Gianfranco Barra
Renzo Marignano
Angelo Pellegrino
Un ordinario giorno di follia quotidiana in un emittente televisiva pubblica. Si alternano sullo schermo il telegiornale, condotto da Paolo T. Fiume (Marcello Mastroianni), e una serie di programmi che riempiono il palinsesto della rete.
Una dura, visionaria e a tratti un po' grossolana satira sulla politica e sulla società italiana condotta attraverso il palinsesto dell'emittente pubblica fittizia Rai 3, che all'epoca non esisteva ancora. Il tubo catodico, sempre più influente, è il mezzo utilizzato dalla "Cooperativa 15 maggio" (questo lo pseudonimo dietro il quale si celavano i produttori, sceneggiatori e registi senza distinzione) per mettere a nudo i difetti di un paese intero. Diversi gli episodi, camuffati in programmi televisivi e collegati tra di loro dal palinsesto, per un disegno d'insieme che convince a metà. I capitoli più riusciti sono Il Santo Soglio, in cui un finto moribondo Felicetto de li Caprettari (interpretato da Nino Manfredi) escogita un divertente piano per diventare Papa, e L'ispettore Tuttumpezzo, in cui un ispettore di polizia (Vittorio Gassman) è “ligio al potere” al punto da svolgere i lavori domestici nella casa in cui si era recato per arrestare il proprietario. Meno brillanti, invece, gli episodi ambientati a Napoli e racchiusi nel Trittico napoletano.
Una dura, visionaria e a tratti un po' grossolana satira sulla politica e sulla società italiana condotta attraverso il palinsesto dell'emittente pubblica fittizia Rai 3, che all'epoca non esisteva ancora. Il tubo catodico, sempre più influente, è il mezzo utilizzato dalla "Cooperativa 15 maggio" (questo lo pseudonimo dietro il quale si celavano i produttori, sceneggiatori e registi senza distinzione) per mettere a nudo i difetti di un paese intero. Diversi gli episodi, camuffati in programmi televisivi e collegati tra di loro dal palinsesto, per un disegno d'insieme che convince a metà. I capitoli più riusciti sono Il Santo Soglio, in cui un finto moribondo Felicetto de li Caprettari (interpretato da Nino Manfredi) escogita un divertente piano per diventare Papa, e L'ispettore Tuttumpezzo, in cui un ispettore di polizia (Vittorio Gassman) è “ligio al potere” al punto da svolgere i lavori domestici nella casa in cui si era recato per arrestare il proprietario. Meno brillanti, invece, gli episodi ambientati a Napoli e racchiusi nel Trittico napoletano.
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