Simon del deserto
Simón del desierto
1965
Paese
Messico
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
45 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Luis Buñuel
Attori
Silvia Pinal
Claudio Brook
Enrique Álvarez Félix

Seguace di San Simeone Stilita, Simon (Claudio Brook) trascorre le sue giornate in perenne stato di espiazione, isolato in cima a una colonna nel deserto. Il diavolo (Silvia Pinal), sotto varie forme visibili, lo sottopone a ripetute tentazioni, ma il suo desiderio di penitenza respinge ogni assalto.

Non terminato a causa di difficoltà produttive e cristallizzato in una insolita durata da mediometraggio, è l'ultimo film girato in Messico da Luis Buñuel prima del suo ritorno in Francia, insieme al grande direttore della fotografia Gabriel Figueroa. L'effettiva incompiutezza dell'opera, paradossalmente, finisce per diventare un suo importante valore aggiunto. Nella concisione e nella essenzialità di un racconto che ha tutte le caratteristiche di una fulminante parabola, il regista spagnolo distilla la quintessenza delle sue idee su religione e religiosità, da ateo per grazia di Dio come amava definirsi. Sospeso tra cielo e terra, in cima a un'immagine fallica sormontata da una sorta di ring da combattimento, Simon lotta contro gli istinti della carne e del possesso materiale. Nella sua figura si riassume l'idea stessa di un cattolicesimo ottuso e bigotto, che Buñuel demolisce sotto i colpi dell'ironia più blasfema. Come in tutti i suoi film, tuttavia, l'irridente spirito di dissacrazione passa attraverso una conoscenza approfondita dei dogmi e della teologia cattolica. Molti riferimenti rischiano quindi di apparire criptici se ci si ferma a una lettura superficiale o letterale del testo audiovisivo. Memorabili le incarnazioni della splendida Silvia Pinal, forse il più convincente Grande Tentatore della storia del cinema.

Maximal Interjector
Browser non supportato.