Viktor Taransky (Al Pacino), regista con velleità autoriali, viene mollato dalla protagonista del suo film (Winona Ryder). A corto di finanziamenti, decide di creare l'attrice perfetta: S1m0ne (Simulation One), programma totalmente computerizzato messo a punto dal geniale Hank Aleno (Elias Koteas). Ma il gioco gli sfuggirà di mano.

Riflessione a largo raggio sull'ambiguo mondo dello star system: Andrew Niccol, anche sceneggiatore, guarda alla sophisticated comedy e costruisce una metafora sul potere dei mass media, pronti a celebrare e a distruggere senza soluzione di continuità, mettendo in scena il decadimento dell'universo cinematografico e gli inganni di un business ormai svuotato del suo senso primario, quello artistico (con più di una stoccata all'incombente diffusione del digitale). I temi di base sono interessanti e l'inizio promette bene, ma con il passare dei minuti il film si sfalda, ripiegandosi su se stesso e riproponendo a ciclo continuo i medesimi siparietti (il regista demiurgo alle prese con una creatura che sembra ribellarsi al suo volere). Finale convenzionale dietro l'apparente sberleffo. Cast in forma, dominato da un Al Pacino divertente e istrionico. S1m0ne è interpretata dall'esordiente modella canadese Rachel Roberts. Catherine Keener è la produttrice Elaine, ex moglie di Taransky; una giovanissima Evan Rachel Wood è Lainey. Particina per Rebecca Romijn (non accreditata) nel ruolo della controfigura Faith.