L'ispettore Paola Coletti (Greta Scarano) deve arginare il dilagare delle nuove smart drugs. Per riuscire nell'arduo compito si rivolgerà a Pietro Zinni (Edoardo Leo) e alla sua banda di ricercatori, promettendo a tutti una fedina penale pulita in cambio del loro aiuto nel tracciare e smascherare il boom degli stupefacenti.
Dopo il sorprendente successo di Smetto quando voglio (2014), Sydney Sibilia torna dietro la macchina da presa per seguire nuovamente le avventure della "banda dei ricercatori". Ma il brio e la freschezza del progetto precedente vengono meno sin dai primi minuti: questo secondo capitolo della trilogia architettata dal regista salernitano fatica non poco a ingranare la marcia necessaria (il recupero dei "cervelli in fuga" per ricostituire la banda è uno dei momenti più bassi dell'operazione) e, problema ancora più grave, risulta privo di momenti comici riusciti o originali. Non mancano citazioni e parodie e, in alcuni casi, non latita nemmeno il coraggio di provare a realizzare qualcosa di diverso (la sequenza girata con la tecnica della rotoscopia su tutte); eppure il film finisce per lasciarsi ricordare solo a causa dei troppi momenti di stanca e di uno scheletro narrativo fragile e allungato all'inverosimile (la scena dell'assalto al treno e il finale aperto in vista della conclusione nel terzo episodio). Trascurabile.