I soliti ignoti
1958
Paese
Italia
Genere
Commedia
Durata
90 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Mario Monicelli
Attori
Vittorio Gassman
Marcello Mastroianni
Renato Salvatori
Carla Gravina
Claudia Cardinale
Totò
Tiberio Murgia
Carlo Pisacane
Memmo Carotenuto
Rossana Rory
Gina Rovere
Mario Feliciani
Peppe (Vittorio Gassman) è un pugile affetto da balbuzie, Tiberio (Marcello Mastroianni) bada al figlio perché la moglie è in carcere, Mario (Renato Salvatori) è un disoccupato che si fa mantenere dalle zie, Ferribbotte (Tiberio Murgia) è un siciliano gelosissimo della sorella e Capannelle (Carlo Pisacane) è un ladro da quattro soldi. I cinque si rivolgono all'esperto di casseforti Dante Cruciani (Totò) per fare un colpo al Monte di Pietà che permetterebbe loro di risolvere tutti i problemi.
Non si tratta di una semplice parodia italiana dei caper movie (sottogenere del thriller in cui una banda compie un grosso colpo criminale), ma di un film epocale: grazie a I soliti ignoti si sviluppa prepotentemente in Italia un nuovo genere cinematografico che, da lì a pochi anni, renderà alcuni nostri cineasti famosi in tutto il mondo. La regia firmata da Mario Monicelli e la sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico, lo stesso Monicelli, Age e Scarpelli segnano la definitiva affermazione della commedia all'italiana. In questa pellicola vengono abbandonati per la prima volta i classici canoni del comico e, sulla falsa scia del neorealismo, la farsa si lega a doppia mandata alla quotidianità più dura; non ci sono più gli sketch che nascondono una critica sociale, ma è la critica sociale a essere inframmezzata da parentesi divertenti. La narrazione trova negli straordinari interpreti delle solidissime fondamenta. Il cast è nato infatti da una scelta controcorrente seppur azzeccata: affidare a Gassman, attore drammatico fino a lì ritenuto poco simpatico al pubblico, il ruolo principale, affiancandolo ai fantastici Totò e Mastroianni e a un cast talmente variegato e coeso da farne un esempio di coralità unico nella storia della recitazione. Memorabili il derelitto Capannelle cui Carlo Pisacane presta il volto e l'arcigno siciliano Ferribotte interpretato da Tiberio Murgia. Oltre al premio assegnato a Gassman, I soliti ignoti vincerà il Nastro D'Argento alla sceneggiatura e alla produzione e verrà candidato agli Oscar nel 1959. Con due seguiti (Audace colpo dei soliti ignoti del 1959 e I soliti ignoti vent'anni dopo del 1985) e due remake (I soliti ignoti made in USA del 1984 e Welcome to Collinwood del 2002).
Non si tratta di una semplice parodia italiana dei caper movie (sottogenere del thriller in cui una banda compie un grosso colpo criminale), ma di un film epocale: grazie a I soliti ignoti si sviluppa prepotentemente in Italia un nuovo genere cinematografico che, da lì a pochi anni, renderà alcuni nostri cineasti famosi in tutto il mondo. La regia firmata da Mario Monicelli e la sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico, lo stesso Monicelli, Age e Scarpelli segnano la definitiva affermazione della commedia all'italiana. In questa pellicola vengono abbandonati per la prima volta i classici canoni del comico e, sulla falsa scia del neorealismo, la farsa si lega a doppia mandata alla quotidianità più dura; non ci sono più gli sketch che nascondono una critica sociale, ma è la critica sociale a essere inframmezzata da parentesi divertenti. La narrazione trova negli straordinari interpreti delle solidissime fondamenta. Il cast è nato infatti da una scelta controcorrente seppur azzeccata: affidare a Gassman, attore drammatico fino a lì ritenuto poco simpatico al pubblico, il ruolo principale, affiancandolo ai fantastici Totò e Mastroianni e a un cast talmente variegato e coeso da farne un esempio di coralità unico nella storia della recitazione. Memorabili il derelitto Capannelle cui Carlo Pisacane presta il volto e l'arcigno siciliano Ferribotte interpretato da Tiberio Murgia. Oltre al premio assegnato a Gassman, I soliti ignoti vincerà il Nastro D'Argento alla sceneggiatura e alla produzione e verrà candidato agli Oscar nel 1959. Con due seguiti (Audace colpo dei soliti ignoti del 1959 e I soliti ignoti vent'anni dopo del 1985) e due remake (I soliti ignoti made in USA del 1984 e Welcome to Collinwood del 2002).
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