Il sorriso del grande tentatore
1974
Paesi
Italia, Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Thriller
Durata
105 min.
Formato
Colore
Regista
Damiano Damiani
Attori
Claudio Cassinelli
Glenda Jackson
Adolfo Celi
Lisa Harrow
Gabriele Lavia
Arnoldo Foà
Rodolfo Solina (Claudio Cassinelli) è un giovane scrittore ateo. Un giorno viene avvicinato da Monsignor Badensky (Arnoldo Foà) che, dietro lauto compenso, chiede al ragazzo di scrivere le sue memorie per discolparsi dalle accuse di collaborazionismo a lui rivolte. Dopo un iniziale titubanza, Solina accetta e viene trasportato dal religioso in un oscuro convento dove il prete risiede. Se col precedente Girolimoni, il mostro di Roma (1972) Damiani aveva raccontato il potere distorcente di regime, ora sotto la lente dell'indagine politica del regista friulano passa la religione. Ogni carattere rinchiuso nel convento è portatore di un punto di vista diverso, in un range ideale che va dallo spirito critico di Solina al dogmatismo assoluto di Suor Geraldine: tutto è però preordinato, meccanico, congegnato a tavolino, disinnescando così qualsiasi possibilità di tridimensionalità e di efficacia all'interno di un simile affresco. Ogni apparizione pare obbedire a una tipologia prestabilita, come fossimo dentro a una poco plausibile raccolta di figurine. Anche l'ostinazione di Damiani sul leitmotiv dell'oscurità appare inutilmente insistita e sottolineata: il convento dalle ombre espressioniste e il grigio cementizio a mo' di galera dell'anima, i suoni compulsivi che riutilizzano i canti latini, fino all'uso finale dell'Inno alla Gioia, sono stratagemmi tanto elementari quanto posticci, troppo letterali per essere credibili. Oltretutto il film smarrisce progressivamente sé stesso, arrivando a un finale in cui il carico eccessivo di dialoghi e l'assemblaggio di troppi personaggi e voci rende il tutto ancor più confuso che in precedenza.
Maximal Interjector
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