Sound of Freedom - Il canto della libertà
Sound of Freedom
2023
Paesi
Messico, Usa
Generi
Biografico, Poliziesco, Drammatico
Durata
131 min.
Formato
Colore
Regista
Alejandro Monteverde
Attori
Jim Caviezel
Mira Sorvino
Bill Camp
Kurt Fuller
José Zúñiga
Timothy Ballard è un’agente dell’Homeland Security che da ormai dodici anni mette a disposizione la propria vita per dare la caccia alla peggior specie che esista: chi possiede e distribuisce materiali pedopornografici. Nonostante Tim cerchi sempre di essere quanto più freddo e distaccato ma l’ultimo caso che ha tra le mani lo coinvolgerà personalmente tanto da portarlo a rinunciare al distintivo.
Dopo aver imprigionato un pedofilo di rientro dal Messico e liberato il piccolo Miguel, scoprirà che il bambino era stato rapito mesi prima in Honduras assieme alla sorellina Rocío. Ballard, decide così di impegnarsi a ritrovare Rocío, costi quel che costi. Sound of Freedom – Il canto della libertà di Alejandro Monteverde è costato solo 14 milioni di dollari ed è stato uno dei maggiori incassi estivi oltreoceano superando gli incassi di Indiana Jones e Mission Impossible guadagnando 250 milioni in tutto il mondo. Tratto da una storia vera. Sono parole che spaventano guardando gli orrori di questo film. Infatti, il film di Monteverde è una pellicola scomoda. È sempre complicato affrontare il tema della pedofilia al cinema, specialmente se non si tratta di un documentario, è una tematica controversa, e spesso si cade nella retorica, nel già visto, già sentito. Anche in questo caso, purtroppo i cattivi sono stereotipati. “Il film che non vogliono farvi vedere” è questo l’oscuro appellativo assegnato al film. Una grande fetta dell’opinione pubblica degli statunitense è convinta che il traffico di bambini a scopi sessuali non voglia essere affrontato dal Governo degli Stati Uniti. Aldilà che siano giocate di marketing o meno, Monteverde ha scritto questo film nel 2015 con l’intento di denunciare il traffico di bambini probabilmente provato dalla perdita di due familiari (il padre e il fratello) uccisi dal cartello della droga messicano. Agghiacciante l’epilogo che con la dicitura “Ci sono più esseri umani intrappolati nella schiavitù oggi di qualsiasi altro tempo nella Storia, compreso quando la schiavitù era legale. E milioni di questi schiavi sono bambini” che nero su bianco ci mostra le atroci realtà del traffico di bambini. Un film che prova ad essere un grido di giustizia ma che non alza abbastanza la voce. Rimane in superficie senza trovare il coraggio, il linguaggio giusto o la sceneggiatura intensa. Tenta di costruire un cupo e toccante crime senza centrare a pieno il segno, esalta solo il patriottismo e l’epica ma non affronta l’immoralità del lolitismo.
Dopo aver imprigionato un pedofilo di rientro dal Messico e liberato il piccolo Miguel, scoprirà che il bambino era stato rapito mesi prima in Honduras assieme alla sorellina Rocío. Ballard, decide così di impegnarsi a ritrovare Rocío, costi quel che costi. Sound of Freedom – Il canto della libertà di Alejandro Monteverde è costato solo 14 milioni di dollari ed è stato uno dei maggiori incassi estivi oltreoceano superando gli incassi di Indiana Jones e Mission Impossible guadagnando 250 milioni in tutto il mondo. Tratto da una storia vera. Sono parole che spaventano guardando gli orrori di questo film. Infatti, il film di Monteverde è una pellicola scomoda. È sempre complicato affrontare il tema della pedofilia al cinema, specialmente se non si tratta di un documentario, è una tematica controversa, e spesso si cade nella retorica, nel già visto, già sentito. Anche in questo caso, purtroppo i cattivi sono stereotipati. “Il film che non vogliono farvi vedere” è questo l’oscuro appellativo assegnato al film. Una grande fetta dell’opinione pubblica degli statunitense è convinta che il traffico di bambini a scopi sessuali non voglia essere affrontato dal Governo degli Stati Uniti. Aldilà che siano giocate di marketing o meno, Monteverde ha scritto questo film nel 2015 con l’intento di denunciare il traffico di bambini probabilmente provato dalla perdita di due familiari (il padre e il fratello) uccisi dal cartello della droga messicano. Agghiacciante l’epilogo che con la dicitura “Ci sono più esseri umani intrappolati nella schiavitù oggi di qualsiasi altro tempo nella Storia, compreso quando la schiavitù era legale. E milioni di questi schiavi sono bambini” che nero su bianco ci mostra le atroci realtà del traffico di bambini. Un film che prova ad essere un grido di giustizia ma che non alza abbastanza la voce. Rimane in superficie senza trovare il coraggio, il linguaggio giusto o la sceneggiatura intensa. Tenta di costruire un cupo e toccante crime senza centrare a pieno il segno, esalta solo il patriottismo e l’epica ma non affronta l’immoralità del lolitismo.
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