La spada magica – Alla ricerca di Camelot
Quest for Camelot
1997
Paese
Usa
Genere
Animazione
Durata
86 min.
Formato
Colore
Regista
Frederik Du Chau
La giovane Kayley sogna di diventare un cavaliere della tavola rotonda e seguire così le orme del padre, morto quando era bambina. Il ritorno del malvagio Ruber, intenzionato a conquistare Camelot trafugando la Excalibur, offre alla ragazza la possibilità di dimostrare il suo coraggio salvando il regno insieme a Garrett, un ragazzo cieco incontrato nella foresta, e un’improbabile coppia di draghi.
Il richiamo alla leggenda di Re Artù è senz’altro un punto di partenza privilegiato per una pellicola d’animazione godibile, dalla trama avventurosa e ben riuscita dal punto di vista tecnico. Decisa a conquistarsi lealmente un posto nel mondo, la protagonista non è una damigella in pericolo ma un’eroina caparbia e indipendente, a cui fa da contraltare un cattivo smanioso e scorretto. Interessanti nel loro essere diversi ed emarginati sono Garrett - che, isolatosi dal mondo per la sua cecità, ritrova vigore grazie a Kayley - e i draghi siamesi sempre in conflitto tra loro, che concordano sugli ideali della ragazza. Piuttosto che al classico scontro tra bene e male viene data la precedenza alle vicissitudini del viaggio che a tratti fanno dimenticare il vero obiettivo della ricerca, ma il trionfo della fantasia nella foresta, le canzoni orecchiabili e le simpatiche gag sono comunque stimolanti. Grifoni, orchi, magie e metamorfosi di vario tipo sono ben raffigurati e, sebbene la computer grafica non sia sempre integrata al meglio con il disegno tradizionale, gli sfondi e l’animazione interagiscono bene. Il risultato non è indimenticabile - forse l’originalità di personaggi e dinamiche, a scapito di elementi tipicamente cavallereschi, non ha favorito il successo al botteghino – ma si tratta comunque di un prodotto visivamente piacevole e funzionale sul piano dell’intrattenimento. La canzone The Prayer, interpretata da Celine Dion nella versione originale, ha vinto il Golden Globe nel 1999. Nella versione italiana la voce dei due draghi fratelli è quella di Gigi Proietti.
Il richiamo alla leggenda di Re Artù è senz’altro un punto di partenza privilegiato per una pellicola d’animazione godibile, dalla trama avventurosa e ben riuscita dal punto di vista tecnico. Decisa a conquistarsi lealmente un posto nel mondo, la protagonista non è una damigella in pericolo ma un’eroina caparbia e indipendente, a cui fa da contraltare un cattivo smanioso e scorretto. Interessanti nel loro essere diversi ed emarginati sono Garrett - che, isolatosi dal mondo per la sua cecità, ritrova vigore grazie a Kayley - e i draghi siamesi sempre in conflitto tra loro, che concordano sugli ideali della ragazza. Piuttosto che al classico scontro tra bene e male viene data la precedenza alle vicissitudini del viaggio che a tratti fanno dimenticare il vero obiettivo della ricerca, ma il trionfo della fantasia nella foresta, le canzoni orecchiabili e le simpatiche gag sono comunque stimolanti. Grifoni, orchi, magie e metamorfosi di vario tipo sono ben raffigurati e, sebbene la computer grafica non sia sempre integrata al meglio con il disegno tradizionale, gli sfondi e l’animazione interagiscono bene. Il risultato non è indimenticabile - forse l’originalità di personaggi e dinamiche, a scapito di elementi tipicamente cavallereschi, non ha favorito il successo al botteghino – ma si tratta comunque di un prodotto visivamente piacevole e funzionale sul piano dell’intrattenimento. La canzone The Prayer, interpretata da Celine Dion nella versione originale, ha vinto il Golden Globe nel 1999. Nella versione italiana la voce dei due draghi fratelli è quella di Gigi Proietti.
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