Napoli. Maria (Margherita Buy) è una docente di scuole serali con una vita piuttosto movimentata, fatta di poche certezze, soprattutto sul piano sentimentale. Un pomeriggio incontra Pietro (Guido Caprino) e se ne innamora ma, quando scopre di essere incinta, viene lasciata. La bimba nasce prematura di sei mesi e sarà costretta a passare diversi mesi nell'incubatrice: Maria non può far altro che vegliare su di lei e aspettare.

Tratto dall'omonimo romanzo di Valeria Parrella, Lo spazio bianco è un film sull'attesa dove tutto rimane in sospeso e le emozioni della protagonista sono amplificate (o smorzate) dal dilatarsi delle coordinate temporali. Amore, sofferta maternità, inquietudine, inadeguatezza: Francesca Comencini mette in scena una figura femminile complessa e sfaccettata, radicata a una dura realtà ma non per questo incapace di slanci onirici. Uno stallo esistenziale che diventa momento di riflessione su passato, presente e futuro, raccontato attraverso una drammaticità toccante ma a tratti artificiosa: l'attenzione, in ogni caso, si focalizza in maniera efficace e delicata su una donna sempre pronta a combattere, costretta a dover accettare quanto le succede senza potersi opporre, ma semplicemente sperando. Grande prova di Margherita Buy, ammirevolmente sotto le righe. Luci e colori del grande Luca Bigazzi. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.