In un manicomio parigino, gestito dall'ambiguo dottor Malic (Gérard Séty), si ritrovano il colonnello Howard (Paul Carpenter), una spia in preda a una crisi di coscienza, e Alex (Curd Jürgens), uno scienziato che custodisce il segreto della bomba atomica. All'interno dell'edificio convivono anche altre spie, sia russe sia americane, che cercano di impossessarsi della letale arma di distruzione di massa. Fiacco e deludente noir con vaghi echi kafkiani e una messa in scena che punta quasi tutto sulla costruzione di un'atmosfera onirica ma con risultati altalenanti. Una trama fin troppo contorta (spesso gratuitamente) e un estetismo manieristico e fine a se stesso non aiutano la causa di un film che spesso e volentieri si perde in lungaggini e tempi morti, capace solo raramente di affascinare o semplicemente di interessare lo spettatore. Un esercizio di stile compiaciuto, di indiscutibile classe formale ma anche piuttosto superficiale e alla lunga dimenticabile. La versione originale dura circa dieci minuti più di quella italiana. Tratto da un romanzo di Egon Hostovski, sceneggiato dallo stesso Clouzot e da Jérôme Géronimi. Ultima apparizione per l'attrice di origine brasiliana Véra Clouzot, moglie del regista.