Star Trek II – L'ira di Khan
Star Trek: The Wrath of Khan
1982
Paese
Usa
Genere
Fantascienza
Durata
113 min.
Formato
Colore
Regista
Nicholas Meyer
Attori
William Shatner
Leonard Nimoy
Ricardo Montalban
DeForest Kelley
Kirstie Alley
Bibi Besch
Merritt Butrick
James Doohan
Nichelle Nichols
George Takei
Walter Koenig
L'ammiraglio Kirk (William Shatner), divenuto istruttore dei cadetti della flotta a bordo della nave stellare Enterprise, è costretto a tornare in azione per fermare l'antico nemico Khan (Ricardo Montalban). Assetato di vendetta contro Kirk e suoi uomini, Khan vuole impadronirsi del dispositivo Genesis, in grado di creare forme di vita dal nulla.
Secondo film, dopo Star Trek (1979) di Robert Wise, appartenente alla saga cinematografica tratta dall'omonima serie tv (1966-69) di Gene Roddenberry. Rispetto al primo episodio, questo sequel è decisamente meno misticheggiante e più votato all'azione ed è considerato da molti trekker il capitolo migliore dell'epopea filmica. Dietro la macchina da presa c'è Nicholas Meyer, che tornerà a dirigere il sesto episodio Rotta verso l'ignoto (1991). Oltre a regalare inediti risvolti affettivi per Kirk, il film approfondisce ulteriormente il rapporto tra quest'ultimo e Spock (Leonard Nimoy). Il vulcaniano apparentemente razionale e refrattario a qualsiasi emozione è l'eroe di un finale che all'epoca fu un vero trauma per i fan della saga. Il vero protagonista è però il crudelissimo superuomo Khan, terrestre geneticamente modificato la cui malvagità è proporzionale al suo spessore tragico, con echi a Re Lear di Shakespeare e a Moby Dick di Melville. C'è qualche caduta nel ridicolo involontario, ma complessivamente la pellicola è visivamente e narrativamente affascinante. È l'esordio cinematografico di Kirstie Alley, nei panni della vulcaniana Saavik.
Secondo film, dopo Star Trek (1979) di Robert Wise, appartenente alla saga cinematografica tratta dall'omonima serie tv (1966-69) di Gene Roddenberry. Rispetto al primo episodio, questo sequel è decisamente meno misticheggiante e più votato all'azione ed è considerato da molti trekker il capitolo migliore dell'epopea filmica. Dietro la macchina da presa c'è Nicholas Meyer, che tornerà a dirigere il sesto episodio Rotta verso l'ignoto (1991). Oltre a regalare inediti risvolti affettivi per Kirk, il film approfondisce ulteriormente il rapporto tra quest'ultimo e Spock (Leonard Nimoy). Il vulcaniano apparentemente razionale e refrattario a qualsiasi emozione è l'eroe di un finale che all'epoca fu un vero trauma per i fan della saga. Il vero protagonista è però il crudelissimo superuomo Khan, terrestre geneticamente modificato la cui malvagità è proporzionale al suo spessore tragico, con echi a Re Lear di Shakespeare e a Moby Dick di Melville. C'è qualche caduta nel ridicolo involontario, ma complessivamente la pellicola è visivamente e narrativamente affascinante. È l'esordio cinematografico di Kirstie Alley, nei panni della vulcaniana Saavik.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare