Kirk (William Shatner) e gli uomini dell'Enterprise rientrano sulla Terra dopo la missione in cui ha perso la vita Spock (Leonard Nimoy). Disobbedendo agli ordini della flotta, tornano su Genesis per recuperare il corpo del vulcaniano e liberare il suo katra (lo spirito), che si è impadronito di Bones (DeForest Kelley). Ma troveranno ad attenderli i nemici Klingon.

Il terzo episodio della saga cinematografica creata da Gene Roddenberry riprende le fila direttamente da dove si era concluso Star Trek II – L'ira di Khan (1982). A dirigere è lo stesso Leonard Nimoy, interprete del carismatico Spock, forse il personaggio più amato dell'intero franchise. A livello contenutistico, al di là di una certa banalità della sceneggiatura, il film pone interessanti quesiti etici: il potere creazionistico del progetto Genesis esplorato nel precedente film mostra qui tutta la sua capacità distruttiva. Ciò non toglie che siamo di fronte a un'opera ingenua e invecchiata male, inferiore alle due pellicole precedenti. Il finale mistico su Vulcano mostra usi e costumi inediti sul popolo degli alieni con le orecchie a punta. Il tenente Saavik, interpretata nel precedente film da Kirstie Alley, è qui impersonata da Robin Curtis.