Star Trek V – L'ultima frontiera
Star Trek V: The Final Frontier
1989
Paese
Usa
Genere
Fantascienza
Durata
107 min.
Formato
Colore
Regista
William Shatner
Attori
William Shatner
Leonard Nimoy
DeForest Kelley
Laurence Luckinbill
James Doohan
Nichelle Nichols
George Takei
Walter Koenig
David Warner
L'Enterprise guidata dal capitano Kirk (William Shatner) viene attirata con l'inganno sul pianeta Nimbus III da un misterioso “profeta” vulcaniano di nome Sybock (Laurence Luckinbill). Il suo scopo è impadronirsi della nave stellare per raggiungere Sha Ka Ree, il pianeta da cui tutto ha avuto inizio. Per i nostri eroi inizia il viaggio più pericoloso di sempre, fino al centro della galassia.
Il quinto episodio della longeva saga cinematografica porta alle estreme conseguenze la missione dei suoi protagonisti, evocata nella celebre tagline: «esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima». La meta, stavolta, è nientemeno che il Paradiso. Peccato che questa deriva mistica dell'epopea nata dalla mente di Gene Roddenberry (da sempre, comunque, legata a temi filosofici e metafisici) culmini in un incontro con il divino che è ben poco epico e parecchio ridicolo. Il personaggio del rinnegato vulcaniano Sybock (un mix tra un terrorista e una figura cristologica) è affascinante, ma il film ha una prima parte troppo giocata sull'ironia e sulle gag e piano piano, quando i risvolti spirituali prendono il sopravvento, scivola nell'imbarazzo totale. Dopo due pellicole dirette da Leonard Nimoy-Spock, in cabina di regia troviamo stavolta William Shatner, che scrive anche il soggetto. Per i fan è uno dei peggiori film della saga.
Il quinto episodio della longeva saga cinematografica porta alle estreme conseguenze la missione dei suoi protagonisti, evocata nella celebre tagline: «esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima». La meta, stavolta, è nientemeno che il Paradiso. Peccato che questa deriva mistica dell'epopea nata dalla mente di Gene Roddenberry (da sempre, comunque, legata a temi filosofici e metafisici) culmini in un incontro con il divino che è ben poco epico e parecchio ridicolo. Il personaggio del rinnegato vulcaniano Sybock (un mix tra un terrorista e una figura cristologica) è affascinante, ma il film ha una prima parte troppo giocata sull'ironia e sulle gag e piano piano, quando i risvolti spirituali prendono il sopravvento, scivola nell'imbarazzo totale. Dopo due pellicole dirette da Leonard Nimoy-Spock, in cabina di regia troviamo stavolta William Shatner, che scrive anche il soggetto. Per i fan è uno dei peggiori film della saga.
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