Saverio (Carlo Verdone) scopre che il cognato e suo migliore amico Filippo (Sergio Castellitto) ha una tresca con l'attrice e doppiatrice pornografica Alice (Ornella Muti), affittuaria di uno stabile che i due hanno in gestione. Spinto dalla moglie e dalla cognata a far rinsavire Filippo e a cacciare di casa la scomoda inquilina, Saverio finisce per innamorarsi anche lui di Alice. Inizia così una sfida tra i due cognati per ingraziarsi la bellissima donna, a scapito delle rispettive famiglie.

Un triangolo amoroso messo in scena in modo confusionario, cedendo alle tentazioni dei toni da commedia rozza e a tratti sguaiata. Un film urlato e inutilmente sopra le righe in cui il consueto retrogusto amarognolo tipico di Carlo Verdone appare appiccicato a forza, più per convenzione che per reale necessità, perso nei meandri di un'opera svogliata. Pessima la prova di un Sergio Castellitto sbraitante e insopportabile, mentre il fascino della Muti come oggetto del desiderio è inversamente proporzionale alla sua credibilità come donna dall'esistenza travagliata. Si salva solo in parte Verdone che, in un ruolo cucitogli addosso, strappa qualche risata. Poco ispirato, ripetitivo e alla lunga anche noioso. Colonna sonora di Vasco Rossi e Gaetano Curreri, leader degli Stadio.