Nei pressi di una piccola stazione ferroviaria si incrociano le vite di Finbar (Peter Dinklage), appassionato di treni affetto da nanismo, Joe (Bobby Cannavale), venditore ambulante di hot dog, e Olivia (Patricia Clarkson), un'artista alle prese con un drammatico lutto. Firmando il suo esordio alla regia (qui in veste anche di sceneggiatore), l'attore Thomas McCarthy delinea un progetto sicuramente interessante che però non riesce a sfruttare al meglio le sue potenzialità, preferendo assecondare un gusto e un'estetica che ammiccano al cinema indipendente e pseudo-autoriale piuttosto che scavare in maniera più approfondita all'interno delle tematiche indagate. Coraggioso nello scegliere come protagonisti tre emarginati bollati come perdenti (caratteristica questa che tornerà anche nei lavori futuri di McCarthy) ma carente dal punto di vista formale, con inquadrature eccessivamente fredde e studiate a tavolino. Sceneggiatura a tratti prolissa, infarcita di monologhi didascalici. Premio del pubblico e premio speciale della giuria per l'interpretazione di Patricia Clarkson al Sundance Film Festival e Premio della giuria al Festival di San Sebastián.