Licenziato a causa della sua dipendenza dall'alcol, l'insegnante di letteratura inglese Jack Torrance (Steven Weber) trova una nuova occupazione come custode dell'Overlook Hotel, un imponente albergo sulle montagne del Colorado. Trasferitosi nella struttura con la moglie Wendy (Rebecca De Mornay) e il figlioletto Danny (Courtland Mead), l'uomo inizia a percepire strane e oscure presenze, che risveglieranno i demoni di uno scomodo passato.
È notoria l'avversione provata da Stephen King nei confronti della trasposizione cinematografica del suo romanzo Shining ad opera di Stanley Kubrick: un'insofferenza profonda e radicata, che lo spinge ad adattare (e a co-dirigere, anche se i credits riportano il nome del solo Mick Garris) una miniserie televisiva di 270 minuti circa, decisamente fedele alla materia letteraria di base. Fedeltà, però, non significa qualità: il risultato, che risente inevitabilmente del confronto con il capolavoro kubrickiano (con buona pace di King), rasenta il ridicolo involontario, sia per la scelta di visualizzare (troppo) letteralmente gli orrori che infestano l'Overloook Hotel (a dir poco trash le siepi da giardino a forma di animali che si animano terrorizzando prima il figlio, poi il padre), sia per il piattume sconfortante che emerge da ogni fotogramma. Il tutto coronato da performance attoriali discutibili, tra le quali svetta quella del volenteroso ma imbarazzante Steven Weber. Nessun brivido e molta noia. Curiosità: King appare in un cameo nel ruolo del direttore d'orchestra Gage Creed, nome di un personaggio del romanzo Pet Sematary (1983).