La vera storia di Glenn Miller (James Stewart), trombonista, direttore d'orchestra e compositore statunitense nato nel 1904 e morto (misteriosamente) quarant'anni dopo. I suoi lavori ebbero uno straordinario successo negli anni della Seconda guerra mondiale. Biopic tradizionale che punta molto su musica e sonoro (non poteva essere altrimenti) e su un notevole respiro dato ai personaggi, tanto al protagonista quanto alla moglie Helen (June Allyson). La narrazione e lo stile seguono strade molto battute, e Mann riesce a rendere questa pellicola personale soltanto a tratti. Tutto è curato e sono ben studiati anche i dettagli, ma manca qualche guizzo degno di tale nome e la forza visiva del regista sembra smorzata da una sceneggiatura che vuole essere spesso protagonista. Senza troppe pretese, però, ci si può accontentare, anche perché le performance di James Stewart e June Allyson non sono affatto male.