Il film racconta gli anni di matrimonio tra Michael e Diane Polley, genitori della regista, compreso il fatto inizialmente tenuto nascosto che Sarah sia in realtà il frutto della relazione extra-coniugale con il produttore Harry Gulkin. Tra varie interviste si ripercorre, attraverso una storia del tutto personale, quella più universale che riguarda i segreti di ogni famiglia. Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, Stories We Tell non mira a una dettagliata e progressiva ricostruzione della vicenda personale di Sarah Polley: con un controllo sicuro sull'operazione, questo documentario attua il tentativo, mai nascosto, di voler invece ridare senso a ogni storia famigliare. Grazie alle varie interviste, scopriamo l'impossibilità di ottenere un ritratto oggettivo dell'individuo, dapprima la madre della regista, in seguito il padre, rendendo ogni contesto che si descrive come unico e universale al tempo stesso. L'ambizione di un prodotto simile è elevatissima, e a tratti decisamente stonata e narcisistica, ma la Polley dimostra una buona lucidità e, ancora una volta, un sapiente utilizzo della macchina cinema per raggiungere il suo scopo. Nel momento in cui viene a mancare la possibilità di confutare alcune testimonianze, ecco che subentra la ricostruzione fittizia, fondendo così verità e finzione in un intreccio un po' forzato, ma comunque potente.