La tranquilla esistenza del metodico dentista Sheldon Kornpett (Alan Arkin) viene sconvolta da Vince Ricardo (Peter Falk), padre del suo futuro genero (Michael Lembeck) e presunto agente della CIA. Improbabili e rocambolesche disavventure all'orizzonte.
Scatenata commedia degli equivoci diretta da Arthur Hiller, debitrice dello screwball di classica memoria. Lo sviluppo è inverosimile, le situazioni (pur strutturate con intento demenziale) sono talmente assurde da scivolare nella farsa e la seconda parte rivela un notevole calo di ritmo e coerenza narrativa; ma la comicità degli interpreti è a tratti irresistibile (notevole Peter Falk, superato in corsa da un perennemente obnubilato Alan Arkin) e alcune sequenze sfiorano il surreale, scatenando un meccanismo comico da antologia (la cena tra consuoceri in cui Vince delira di mosche giganti; Sheldon che tenta di gettarsi da un aereo in volo; l'incontro con il pittoresco e squilibrato generale Garcia, interpretato da Richard Libertini). Sconclusionato, ironico e irriverente. Ed Begley Jr. è Barry Lutz; musiche di John Morris. Scritto da Andrew Bergman. Mediocre remake (Matrimonio impossibile, 2003) diretto da Andrew Fleming.