Heidi (Sheri Moon Zombie) è una dj che ha faticosamente superato i suoi problemi con la droga. L'arrivo, nella stazione radio in cui lavora, del singolo di un misterioso gruppo chiamato “The Lords” sconvolgerà la sua mente.

Dopo i due Halloween su commissione, Rob Zombie si dedica finalmente a comporre il suo personalissimo affresco visionario, dando vita alla rappresentazione pittorica del proprio immaginario. Stregoneria, demoni disgustosi, sacro e blasfemo, eros e thanatos si congiungono e distruggono in un continuum che stordisce e sconvolge: la discesa negli inferi (mentali o reali che siano) di Heidi diventa così il pretesto per una sinfonia da incubo nella quale Zombie sfoga tutto il suo talento morboso. Oltre ai tanti omaggi alla storia del cinema (da Viaggio nella luna di George Méliès a Rosemary's Baby di Roman Polanski), da segnalare una grande performance della musa e compagna del regista, Sheri Moon. Colonna sonora da brividi, in linea con la contaminazione di sacro e profano della pellicola, tra Mozart, Bach e le melodie sataniche composte dal regista-musicista insieme a John 5, ex Marilyn Manson. L'inquadratura finale, con All tomorrow's parties dei Velvet Underground, è destinata a imprimersi indelebilmente nell'occhio di chi guarda. Patricia Quinn, la Magenta di The Rocky Horror Picture Show (1975) è una delle inquietanti vicine di Heidi.