Due uomini soli e anziani, uno bianco (Tommy Lee Jones) e l'altro nero (Samuel L. Jackson), senza nome, si ritrovano a discutere di Dio e sul significato dell'esistenza. Poco prima il nero ha salvato il bianco da un tentativo di suicidio. Il bianco è un professore ateo, amareggiato e stanco della vita; il nero è un ex galeotto profondamente religioso. Le loro contrapposte visioni del mondo si scontrano in una appassionata sfida dialettica. Film per la televisione diretto da Tommy Lee Jones (alla sua terza regia), tratto dall'omonima opera teatrale di Cormac McCarthy, adattata per il piccolo schermo dallo stesso autore. Un serrato scambio dialogico tra due posizioni antitetiche, filmato in tempo reale e in maniera scarna ed essenziale delegando alla parola il valore contenutistico ed espressivo dell'opera. La prosa di McCarthy è sicuramente ammaliante, pregna di spunti d'interesse e il suo disilluso pessimismo non è cinismo modaiolo esibito gratuitamente. Eppure nel passaggio dalla dimensione teatrale (rievocata dall'unità di tempo, luogo e azione) a quella cinematografica/televisiva qualcosa si perde, lo scontro tra due sensibilità così diverse (lo scetticismo della ragione incarnato dal professore e l'ottimismo dell'ingenuità dell'operaio) perde in efficacia e risulta alla lunga prevedibile e programmatico. Ottima prova di Samuel L. Jackson e Tommy Lee Jones, mentre la regia di quest'ultimo riesce sempre a tenere alta la tensione e a garantire un buon ritmo narrativo. Prodotto e distribuito dall'emittente via cavo HBO, in Italia si è visto sui canali Sky.