L'orsacchiotto Ted si sposa, ma la vita coniugale non sembra fare per lui. Le cose peggiorando quando il governo lo reputa una semplice “proprietà” e non una “persona” degna di avere dei diritti. Ted, disperato, chiede aiuto al suo migliore amico John (Mark Wahlberg) e a una giovane avvocato inesperta (Amanda Seyfried).

Dopo il grande successo del primo capitolo (datato 2012), Seth MacFarlane riprende stancamente la formula del film precedente, mettendo al centro della scena scurrilità di ogni sorta, battutacce (tra le vittime, le sorelle Kardashian e Charlie Hebdo) e volgarità gratuite. Tutto, però, sa di già visto e l'orsacchiotto di peluche più sboccato di tutti i tempi è ormai una macchietta che fa sorridere soltanto a tratti. Come se non bastasse, la sceneggiatura si basa su una morale fin conservatrice e incentrata su valori (amicizia, famiglia, giustizia, diritti umani) ben più politically correct di quanto il film vorrebbe far credere. Piatto e, in definitiva, innocuo. In originale la voce di Ted è, come sempre, di Seth MacFarlane.