Da aprile ad agosto, il pesce spada va a deporre le uova nelle acque dello stretto di Messina. Questo è il periodo di caccia migliore per i pescatori locali. Segnando l'esordio in cabina di regia di Vittorio De Seta, Lu tempu di li pisci spata è un'opera perfettamente calata nell'estetica del documentario italiano degli anni Cinquanta, periodo in cui si realizzavano di frequente lavori della durata di circa dieci minuti da proiettare in sala prima del film in programma. Girato senza l'utilizzo della voce di commento, il lavoro è affascinante e riuscito e riesce nel difficile compito di immergere del tutto lo spettatore in una realtà molto lontana dal vissuto quotidiano. Privo di qualsiasi mira artistica e senza cercare di raggiungere vette troppo elevate, il cortometraggio riesce a restituire un affresco completo e veritiero dell'antica tecnica di caccia dei pescatori siciliani. Il regista sfrutta al meglio la manualità della sua (per l'epoca) leggera macchina da presa realizzando inquadrature dinamiche e rese ancor più concitate da un montaggio decisamente sapiente.