The Terence Davies Trilogy
The Terence Davies Trilogy
1983
Paese
Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Sentimentale
Durata
94 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Terence Davies
Attori
Robert Maudsely
Nick Stringer
Val Lilley
Robin Hooper
Terry O'Sullivan
Sheila Raynor
Iain Munro
Wilfrid Brambell
Jeanne Doree
Racconto della vita di Robert Tucker, omosessuale cattolico di Liverpool, dagli anni della difficile infanzia alla morte. Prima vediamo il piccolo Robert (Philip Maudsely) in un'austera scuola cattolica preso di mira dai compagni, dagli insegnanti e dal padre manesco e dispotico. Poi troviamo Robert (Terry O'Sullivan) in età adulta, solo e disperato con l'unico conforto dell'anziana madre. Infine assistiamo alle sofferenze finale di un vecchio Robert (Wilfrid Brambell) ricoverato in ospedale e agonizzante in attesa di morire.

Film antologico che riunisce i primi tre cortometraggi firmati dal regista britannico: Children (1976), Madonna and child (1980) e Death and trasfiguration (1983). Un calvario esistenziale, ricco di elementi autobiografici, che va dall'infanzia fino alla morte del protagonista raccontato in maniera decisamente insolita e personale, mischiando i piani temporali e narrativi, prestando il fianco a uno sperimentalismo visivo e sonoro folgorante per originalità e potenza espressiva. Su tutto aleggia una atmosfera mortifera, decadente, sospesa tra dimensione onirica e dimensione metafisica, permeata da un senso di inquietudine e dramma esistenziale. Commossa e commovente, un'opera ostica e anomala, intelligente per come riflette sulle conflittualità intrinseche dell'animo umano e, in particolar modo, sul contrasto tra fede e sessualità, due realtà che il protagonista (alter ego di Davies) cerca di far conciliare, vivendo con profondo disagio sia la propria omosessualità, sia il suo progressivo disamore per la religione. Un individuo che vive le proprie fragilità come una colpa, dilaniato dal bisogno d'affetto e dalla solitudine, destinato a essere schiacciato dalla brutalità di un mondo feroce e abietto. Filmato in un bianco e nero stilizzato, il risultato è toccante e al contempo straniante, decisamente anticonvenzionale e singolare, riesce a imprimersi negli occhi e nel cuore di chi guarda con forza e semplicità.
Maximal Interjector
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