In un mondo ormai quasi interamente abitato da morti viventi, lo spietato Paul Kaufman (Dennis Hopper) domina la città di Pittsburgh all'interno di un grattacielo blindato, da cui esclude tutti coloro che non possono permettersi di pagare cifre esorbitanti. Un gruppo di mercenari sbandati proverà a dare una speranza all'umanità.


Per il quarto capitolo del ciclo dei morti viventi, arrivato venti anni dopo il precedente, Il giorno degli zombi (1985), Romero decide di presentare un ritratto dell'America post 11 settembre. Gli zombie diventano così la metafora dell'invasore strisciante e misterioso e il grattacielo di Kaufman l'ombra delle Torri Gemelle, arrogante dichiarazione di onnipotenza destinata a cedere all'attacco della moltitudine, più debole ma più numerosa. Homo homini lupus come sempre, e solo un gruppo di freaks, più vicini agli zombie che agli umani ricchi e cinici, potrà sperare di salvare il salvabile. Ambientazione quasi totalmente notturna, molta azione adrenalinica e, per la prima volta, effetti digitali: Romero dimostra di saper adeguarsi perfettamente alla contemporaneità senza diventare la maniera di se stesso e continuando a regalare riflessioni incredibilmente lucide e disincantate sulla società occidentale. Di grande impatto la scena con gli zombie che emergono lentamente dalle acque, omaggio al cult del 1962 Carnival of Souls di Herk Harvey. Dennis Hopper come sempre magnetico nel ruolo del villain e Asia Argento, unica presenza femminile nel gruppo, è più in parte del solito. I due ragazzacci del cinema britannico Simon Pegg ed Edgar Wright compaiono in un cameo zombie, segno che Romero ha gradito il loro L' alba dei morti dementi (2004).