Terraferma
2011
Paese
Italia
Genere
Drammatico
Durata
88 min.
Formato
Colore
Regista
Emanuele Crialese
Attori
Filippo Pucillo
Donatella Finocchiaro
Mimmo Cuticchio
Beppe Fiorello
In un'isola non meglio precisata del Mediterraneo (in realtà è Linosa), il ventenne Filippo (Filippo Pucillo) ha una madre, Giulietta (Donatella Finocchiaro), dolce e tenace, un nonno (Mimmo Cuticchio) legato alla tradizione e uno zio (Beppe Fiorello) che lo sprona a diventare più “uomo”. Durante una battuta di pesca, il giovane e suo nonno salvano dal mare alcuni clandestini, tra cui una donna africana partoriente e il suo bambino più grande.
Dopo Respiro (2002) e Nuovomondo (2006), Emanuele Crialese realizza un film in cui a dominare sono i confini: non solo quelli fra il mare e il continente, ma anche quelli tra il vecchio e il nuovo, tra l'indigeno e lo straniero. Purtroppo, però, il regista affronta il complesso e delicato tema dell'immigrazione clandestina con superficialità, offrendo uno sguardo da “cartolina” (esemplificative le inquadrature subacquee dal fondale marino, gli abusati ralenti e l'attenzione ai visi scavati dal sole e dalla salsedine), che culmina nella ridicola e maldestra sequenza in cui i turisti ballano e cantano sulle note di Maracaibo. Un film di modesta fattura in cui trovare dei pregi evidenti è tutt'altro che semplice.
Dopo Respiro (2002) e Nuovomondo (2006), Emanuele Crialese realizza un film in cui a dominare sono i confini: non solo quelli fra il mare e il continente, ma anche quelli tra il vecchio e il nuovo, tra l'indigeno e lo straniero. Purtroppo, però, il regista affronta il complesso e delicato tema dell'immigrazione clandestina con superficialità, offrendo uno sguardo da “cartolina” (esemplificative le inquadrature subacquee dal fondale marino, gli abusati ralenti e l'attenzione ai visi scavati dal sole e dalla salsedine), che culmina nella ridicola e maldestra sequenza in cui i turisti ballano e cantano sulle note di Maracaibo. Un film di modesta fattura in cui trovare dei pregi evidenti è tutt'altro che semplice.
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