Quattro agenti governativi, Andrew Nivens (Donald Sutherland) e il figlio Sam (Eric Thal), la dottoressa Mary Sefton (Julie Warner) e l’autista Jarvis (Richard Belzer), vengono inviati nell’Iowa per far luce su un misterioso oggetto precipitato e non identificato. Scopriranno l’invasione di una pericolosissima razza di parassiti alieni che progettano di conquistare la Terra. Ispirato all’omonimo romanzo di Robert A. Heinlein, Il terrore dalla sesta luna è sostanzialmente un film realizzato nell’epoca sbagliata. Se il materiale letterario – pubblicato nel 1951 e grande esempio di fantascienza classica – ben si sposava con le paranoie a stelle e strisce di quell’epoca (la minaccia comunista, il maccartismo), negli anni Novanta tutto risulta pesantemente datato e fuori tempo massimo. Stuart Orme, pur dimostrando una certa padronanza tecnica e una linearità narrativa che ricalca precisamente la base di Heinlein, non pare essere mai in grado di poter attuare una rielaborazione della metafora originale consona al suo tempo, né di omaggiare adeguatamente quella fantascienza rigorosamente di serie B, appiattendo così uno scenario suggestivo che ai tempi d’oro fu d’ispirazione primaria per L’invasione degli ultracorpi (sia il libro di Jack Finney che il successivo adattamento di Don Siegel datato 1956). Si salvano l’interpretazione sorniona di Donald Sutherland e qualche intuizione visiva (specialmente nell’incipit, con il frisbee lanciato da un ragazzo ad anticipare la caduta dell’UFO).