La vita del piccolo Tete (Biel Durán) viene completamente stravolta dall'arrivo del fratellino. Messo in secondo piano, il giovanissimo protagonista cercherà di sostituire il seno materno con quello della ballerina Estellita (Mathilda May), appena arrivata in città con il compagno Maurice (Gerard Darmon).
Bigas Luna realizza un film in cui prova a coniugare un animo strettamente onirico ed erotico, alla visione ingenua e spensierata tipica dell'infanzia. Purtroppo però il risultato è sfilacciato e poco incisivo, le scene legate all'immaginazione del piccolo sono sì surreali, ma non convincono appieno. L'innocenza di Tete e la sua ossessione per il seno femminile perdono forza man mano che il lungometraggio procede, diventando per lo più pretestuose trovate mal inserite. I personaggi secondari, come Maurice e il nonno, destano più interesse di quelli principali che, alla lunga, annoiano. Inoltre, la struttura narrativa è ripetitiva, più concentrata nel destare scalpore, rispetto a portare avanti un'analisi compatta e interessante. Ben poco riuscito.