The Assistant
The Assistant
2019
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
87 min.
Formato
Colore
Regista
Kitty Green
Attori
Julia Garner
Matthew Macfadyen
Kristine Froseth
Makenzie Leigh
Dagmara Dominczyk
Bregje Heinen
Patrick Wilson
Jane (Julia Garner) è stata da poco assunta nell’ufficio di una grande casa di produzione cinematografica di New York. Rassettando l’ufficio del suo capo scopre che questo intrattiene numerosi rapporti sessuali con giovani e belle ragazze che si presentano all’ufficio per un posto di lavoro. Decisa a denunciare il tutto, viene infine dissuasa dalla stessa azienda dal farlo, esplicitamente complice di un sistema perverso e discriminante.

Dopo aver riscosso l’attenzione internazionale nel 2013 con Femen - L'Ucraina non è in vendita e nel 2017 con Casting JonBenet, con The Assistant la documentarista australiana Kitty Green pare abbandonare temporaneamente il terreno della non-fiction per approdare a quello della finzione, scrivendo, dirigendo e producendo un dramma dal carattere estremamente diretto e legato alla contemporaneità, con al centro il tema delle molestie sessuali e delle discriminazioni di genere . Nonostante la matrice narrativa, il film rimane comunque fortemente agganciato alla realtà, presentandosi come una sorta di reportage della giornata tipo di una giovane assistente in cerca di carriera all’interno di un’azienda, alle prese con le sue mansioni e lo stress che queste comportano, e, soprattutto, con l’ostilità dell’ambiente che la circonda. Perennemente svilita e talvolta umiliata, la protagonista del film, giovane ed ambiziosa, si scontra presto con gli squilibri di genere che si presentano nella nostra società, che nel set claustrofobico e opprimente di un tetro ufficio si dispiegano con tutta la loro evidenza. Il film, analizzando a fondo il legame tra sesso e potere, ben esemplifica le dinamiche discriminatorie che purtroppo caratterizzano ancora molti ambiti della nostra società, mondo del lavoro in primis: nonostante l’ottima formazione scolastica e la sua efficienza lavorativa, la protagonista del film svolge mansioni umili, dequalificanti, ritrovandosi immersa in un ambiente estremamente maschilista, a tratti misogino, ed estremamente competitivo. Il film, girato quasi totalmente in interni, immerge lo spettatore all’interno della opprimente routine lavorativa di Jane, lasciando che si immerga nel frenetico e confusionario flusso visivo e uditivo dell’ufficio, dove conversazioni esagitate, frecciatine e battute sessiste si sovrappongono l’un l’altro rendendo l’ambiente tutt'altro che piacevole ed ospitale. Il film, apprezzato fin da subito dalla critica, è stato presentato nel 2019 al Telluride Film Festival e selezionato al Sundance Film Festival del 2020.
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