L'impero
L’ Empire
2024
Paesi
Francia, Italia, Germania, Belgio, Portogallo
Generi
Commedia, Fantascienza
Durata
110 min.
Formato
Colore
Regista
Bruno Dumont
Attori
Lyna Khoudri
Anamaria Vartolomei
Camille Cottin
Fabrice Luchini
Brandon Vlieghe
In un piccolo villaggio di pescatori nel Nord della Francia, nasce un bambino molto speciale che si trova al centro di una battaglia extraterrestre tra le forze del bene e quelle del male.
Non si può aggiungere poi molto alla risicata trama di cui sopra per descrivere questa pellicola totalmente folle, sopra le righe e fuori da ogni convenzione. Il cinema d’autore di Dumont incontra quello di serie B fantascientifico, in questa curiosa parodia di kolossal di serie A del genere come Star Wars o Dune. Il connubio tra questi due stili è una bomba a orologeria pronta a esplodere a ogni sequenza, unendo sia la sensazione di trovarsi davanti un’opera del tutto peculiare con quella, meno positiva, di un prodotto che faccia fatica a tirare effettivamente le fila di quello che vuole dirci. Il contrasto tra il bene e il male è un tema da sempre centrale nel cinema di Dumont, a partire dal suo bellissimo esordio con L’età inquieta (1997), ma mai aveva preso porzioni così fumettistiche e ambiziose. L’autore riprende quella linea grottesca iniziata con la splendida miniserie P’tit Quinquin (2014), di cui ne L’empire vengono riprese modalità narrative, luoghi e personaggi, a partire dai due irresistibili poliziotti, presenti anche presenti anche nel sequel del 2018 Coincoin et les z’inhumains, un’altra miniserie che sfiora tra l’altro quel tema fantascientifico presente in maniera più esplicita in questo nuovo lungometraggio. Se lo si prende male, L’impero rischia di essere un’opera ben poco digeribile ma, se si sta al gioco, risulta invece un prodotto brillante e dotato di alcune stoccate semplicemente geniali. Prendere o lasciare: noi prendiamo, nonostante i limiti non manchino, e ci divertiamo. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2024.
Non si può aggiungere poi molto alla risicata trama di cui sopra per descrivere questa pellicola totalmente folle, sopra le righe e fuori da ogni convenzione. Il cinema d’autore di Dumont incontra quello di serie B fantascientifico, in questa curiosa parodia di kolossal di serie A del genere come Star Wars o Dune. Il connubio tra questi due stili è una bomba a orologeria pronta a esplodere a ogni sequenza, unendo sia la sensazione di trovarsi davanti un’opera del tutto peculiare con quella, meno positiva, di un prodotto che faccia fatica a tirare effettivamente le fila di quello che vuole dirci. Il contrasto tra il bene e il male è un tema da sempre centrale nel cinema di Dumont, a partire dal suo bellissimo esordio con L’età inquieta (1997), ma mai aveva preso porzioni così fumettistiche e ambiziose. L’autore riprende quella linea grottesca iniziata con la splendida miniserie P’tit Quinquin (2014), di cui ne L’empire vengono riprese modalità narrative, luoghi e personaggi, a partire dai due irresistibili poliziotti, presenti anche presenti anche nel sequel del 2018 Coincoin et les z’inhumains, un’altra miniserie che sfiora tra l’altro quel tema fantascientifico presente in maniera più esplicita in questo nuovo lungometraggio. Se lo si prende male, L’impero rischia di essere un’opera ben poco digeribile ma, se si sta al gioco, risulta invece un prodotto brillante e dotato di alcune stoccate semplicemente geniali. Prendere o lasciare: noi prendiamo, nonostante i limiti non manchino, e ci divertiamo. Presentato in concorso al Festival di Berlino 2024.
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