The Holdovers – Lezioni di vita
The Holdovers
2023
Paese
Usa
Generi
Commedia, Drammatico
Durata
133 min.
Formato
Colore
Regista
Alexander Payne
Attori
Paul Giamatti
Dominic Sessa
Da'Vine Joy Randolph
Carrie Preston
Brady Hepner
Paul Hunham (Paul Giamatti) è il bisbetico e poco amato professore di storia antica di un liceo privato del New England. È il Natale del 1970 e Paul, senza una famiglia e un luogo dove trascorre le festività, rimane a scuola durante le vacanze come supervisore degli studenti che ancora non hanno potuto far ritorno nelle loro case. Dopo qualche giorno, soltanto uno studente rimane nell'istituto: si tratta del quindicenne Angus (Dominic Sessa), un ottimo studente ma con un pessimo comportamento, che crea sempre problemi e rischia ogni volta l'espulsione. Oltre a Paul e al giovane, è rimasta nella scuola anche la capocuoca Mary (Da'Vine Joy Randolph), che di recente ha perso suo figlio nella guerra in Vietnam.
Dolceamaro film natalizio, carico di nostalgia ma anche di un certo sarcasmo, The Holdovers segna il ritorno dietro la macchina da presa di Alexander Payne a sei anni di distanza dal debolissimo Downsizing, probabilmente la prova più trascurabile della sua bella carriera. Mescolando dramma e commedia – come in A proposito di Schmidt (2002) e Paradiso amaro (2011) – il regista americano firma una pellicola semplice soltanto in apparenza, visto il soggetto che può richiamare molti altri lungometraggi del passato: un professore e uno studente, entrambi soli e inizialmente avversi l’uno all’altro, finiranno per imparare molto stando insieme, scambiandosi i ruoli e tornando ad avere fiducia e speranza nella vita. Se la base può così apparire banalotta, l’esito è molto diverso e bastano alcuni dialoghi (battibecchi compresi!) o momenti di silenzio (la capocuoca che lascia i vestitini di suo figlio neonato alla sorella incinta) per dimostrare la profondità di una pellicola incisiva e di fortissima presa emotiva. Personaggi scritti benissimo e una messinscena che gioca molto sui continui cambi di posizione degli stessi (a volte molto vicini, altre volte particolarmente distanti rispetto alla macchina da presa) rendono The Holdovers una pellicola perfetta per riflettere, in maniera tanto spontanea quanto sincera, sull’esistenza e sul rapporto tra le generazioni. Si ride e ci si commuove con questo film che ha, tra i suoi tanti punti di forza, anche l’ottima prova di un Paul Giamatti in stato di grazia, ma tutto il cast è in formissima. Quella composta dal professore Paul, dallo studente Angus e dalla capocuoca Mary è una delle “famiglie” più anomale, credibili, sentite e magnifiche che siano mai apparse sul grande schermo in una sequenza relativa al classico cenone di Natale. Presentato in anteprima al Festival di Toronto, The Holdovers ha poi ottenuto moltissime nomination nei premi più importanti della stagione e un Oscar alla miglior attrice non protagonista (Da'Vine Joy Randolph).
Dolceamaro film natalizio, carico di nostalgia ma anche di un certo sarcasmo, The Holdovers segna il ritorno dietro la macchina da presa di Alexander Payne a sei anni di distanza dal debolissimo Downsizing, probabilmente la prova più trascurabile della sua bella carriera. Mescolando dramma e commedia – come in A proposito di Schmidt (2002) e Paradiso amaro (2011) – il regista americano firma una pellicola semplice soltanto in apparenza, visto il soggetto che può richiamare molti altri lungometraggi del passato: un professore e uno studente, entrambi soli e inizialmente avversi l’uno all’altro, finiranno per imparare molto stando insieme, scambiandosi i ruoli e tornando ad avere fiducia e speranza nella vita. Se la base può così apparire banalotta, l’esito è molto diverso e bastano alcuni dialoghi (battibecchi compresi!) o momenti di silenzio (la capocuoca che lascia i vestitini di suo figlio neonato alla sorella incinta) per dimostrare la profondità di una pellicola incisiva e di fortissima presa emotiva. Personaggi scritti benissimo e una messinscena che gioca molto sui continui cambi di posizione degli stessi (a volte molto vicini, altre volte particolarmente distanti rispetto alla macchina da presa) rendono The Holdovers una pellicola perfetta per riflettere, in maniera tanto spontanea quanto sincera, sull’esistenza e sul rapporto tra le generazioni. Si ride e ci si commuove con questo film che ha, tra i suoi tanti punti di forza, anche l’ottima prova di un Paul Giamatti in stato di grazia, ma tutto il cast è in formissima. Quella composta dal professore Paul, dallo studente Angus e dalla capocuoca Mary è una delle “famiglie” più anomale, credibili, sentite e magnifiche che siano mai apparse sul grande schermo in una sequenza relativa al classico cenone di Natale. Presentato in anteprima al Festival di Toronto, The Holdovers ha poi ottenuto moltissime nomination nei premi più importanti della stagione e un Oscar alla miglior attrice non protagonista (Da'Vine Joy Randolph).
Iscriviti
o
Accedi
per commentare