In seguito a un tragico incidente durante una gita in barca che ha comportato la morte di suo marito, Ellen Martin (Meryl Streep) inizia ad attivarsi per ottenere giustizia e il giusto risarcimento in seguito a quanto accaduto. Si rende così conto delle frodi assicurative e delle speculazioni finanziarie che si celano dietro al corrotto sistema finanziario mondiale.

Magnificamente sceneggiato da Scott Z. Burns (già collaboratore di Soderbergh per The Informant!, Contagion ed Effetti collaterali), sulla base del libro Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite a firma del giornalista Jake Bernstein, il film, rivisitando in maniera briosa e personale i codici della canonica pellicola d'inchiesta, getta un lucidissimo sguardo sulle dinamiche più sconvolgenti che stanno alla base del capitalismo selvaggio 3.0, votato in maniera tanto ossessiva quanto subdola al culto del dio denaro. L'approccio tagliente di Soderbergh, pur senza rinunciare a punte di efficacissimo sarcasmo, immerge lo spettatore in un microcosmo conosciuto spesso in maniera solo superficiale, attraverso le sommarie coordinate fornite dai media. Nonostante l'uso di tecnicismi e il ricorso a una forma di fiction vicina al documentario, le invenzioni visive e di scrittura rendono la visione sempre dinamica e appassionante, e la costruzione narrativa rapsodica, frazionata in capitoli che abbracciano diverse situazioni che permettono di comprendere al meglio il disegno complessivo dell'opera, risulta di rara efficacia. Un superbo esempio di film teorico, capace di ragionare in maniera profonda sulla società contemporanea, senza limitarsi a un contesto isolato, ma, anzi, fornendo una mappatura globale che ragiona su un'inquietante crisi di valori su scala mondiale. Georgiano di Atlanta, Soderbergh sferra senza sconti un durissimo attacco frontale all'America e all'avidità che la contraddistingue, ponendo l'accento anche sui limiti di una legislazione quantomeno fallace. Lo scandalo dei Panama Papers, con la conseguente pubblicazione di documentazioni riservate, riguardo a migliaia di società off shore, rappresenta un significativo turning point che permette di riflettere su quanto ci possa spingere, cavalcando il labile confine tra lecito e illecito, nel sistema finanziario contemporaneo. Tra le numerose sequenze di rilievo, impossibile non citare il magnifico finale, culmine assoluto di un piccolo, grande film. Superba interpretazione di Meryl Streep, ma a rubare la scena sono Gary Oldman e Antonio Banderas nei panni rispettivamente di Jürgen Mossack e Ramón Fonseca. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.