Théâtre de Monsieur & Madame Kabal
Théâtre de Monsieur & Madame Kabal
1967
Paese
Francia
Generi
Erotico, Animazione
Durata
77 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Walerian Borowczyk
Un giorno nella vita dei coniugi Kabal: da una gita al mare alla passione per cinema e televisione. Passando per il voyeurismo sfrenato e per la produzione in massa di ordigni esplosivi.
Madame Kabal, robotica virago, litiga con il disegnatore per la forma che dovrebbe avere la sua faccia: non è un incipit così originale, ma il film prende poi delle pieghe curiose, con il regista in persona inizia quindi a interagire con lei, finendo per esserne molestato sessualmente. Inizia così un film che impone allo spettatore di sottostare alle sue regole, ovverosia all’assenza di norme logiche in nome di un nonsense anarchico e radicale. Accettato questo, si viene immersi in un universo plasmato dalla fantasia sfrenata di Borowczyk, che alterna varie tecniche d’animazione, riprese dal vero e filmati d’archivio con grande libertà e ingegno. A partire dai titoli di testa che scorrono accompagnati dalla Marcia nuziale di Mendelssohn, è chiaro che il tema principale sia la vita di coppia. Ma quello dei coniugi Kabal è un teatro dell’assurdo, grottesco e autodistruttivo, e il matrimonio è stato raramente rappresentato con tale comica ferocia: la vigorosa signora ha a che fare con un marito sottomesso e spaventato, che si abbandona spesso a spiare giovani fanciulle con il proprio binocolo, mentre lei guarda la televisione trovando nuovi spunti per terrorizzare l’uomo. Se Borowczyk è più famoso per la sua successiva filmografia erotica, è proprio dall’animazione (rigorosamente per adulti anch’essa) che ha iniziato la carriera e questo suo primo lungometraggio è tra i suoi esiti migliori in assoluto. Dopo di questo abbandonerà l’animazione, fatta una piccola eccezione per un corto del 1984.
Madame Kabal, robotica virago, litiga con il disegnatore per la forma che dovrebbe avere la sua faccia: non è un incipit così originale, ma il film prende poi delle pieghe curiose, con il regista in persona inizia quindi a interagire con lei, finendo per esserne molestato sessualmente. Inizia così un film che impone allo spettatore di sottostare alle sue regole, ovverosia all’assenza di norme logiche in nome di un nonsense anarchico e radicale. Accettato questo, si viene immersi in un universo plasmato dalla fantasia sfrenata di Borowczyk, che alterna varie tecniche d’animazione, riprese dal vero e filmati d’archivio con grande libertà e ingegno. A partire dai titoli di testa che scorrono accompagnati dalla Marcia nuziale di Mendelssohn, è chiaro che il tema principale sia la vita di coppia. Ma quello dei coniugi Kabal è un teatro dell’assurdo, grottesco e autodistruttivo, e il matrimonio è stato raramente rappresentato con tale comica ferocia: la vigorosa signora ha a che fare con un marito sottomesso e spaventato, che si abbandona spesso a spiare giovani fanciulle con il proprio binocolo, mentre lei guarda la televisione trovando nuovi spunti per terrorizzare l’uomo. Se Borowczyk è più famoso per la sua successiva filmografia erotica, è proprio dall’animazione (rigorosamente per adulti anch’essa) che ha iniziato la carriera e questo suo primo lungometraggio è tra i suoi esiti migliori in assoluto. Dopo di questo abbandonerà l’animazione, fatta una piccola eccezione per un corto del 1984.
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