Tremila anni di attesa
Three Thousand Years of Longing
2022
Paesi
Australia, Usa
Generi
Sentimentale, Fantasy, Drammatico
Durata
108 min.
Formato
Colore
Regista
George Miller
Attori
Idris Elba
Tilda Swinton
Kaan Guldur
David Collins
Alithea (Tilda Swinton), una studiosa di lettere, si trova a Istanbul per una conferenza quando alcuni misteriosi spiriti iniziano a tormentarla. Incuriosita da un manufatto trovato in un negozio, la donna lo porta in albergo e strofinandolo avrà una curiosa sorpresa: da quell’oggetto fuoriesce un Genio (Idris Elba) disposto a esaudire tre suoi desideri.
C’era indubbiamente grande curiosità per il ritorno dietro la macchina da presa di George Miller a sette anni di distanza dall’uscita del cult Mad Max: Fury Road, ma bastano pochi minuti per capire che sarebbe stato meglio aspettare ancora più tempo e, soprattutto, un progetto totalmente diverso. Mescolando un’estetica a metà tra David LaChapelle e Tarsem, Miller cerca di fare un prodotto arty e popolare allo stesso tempo, mettendo in scena una (im)possibile storia d’amore tormentata e dai sapori fantasy. C’è però un problema: l’idea è talmente fragile che la sceneggiatura è preda di scelte assolutamente inadeguate con un’ora intera di racconti del Genio (un "originalissimo" riferimento a Le mille e una notte?) che descrive con una serie di interminabili e noiosi flashback ciò che gli è successo. Poi il copione deve correre per provare a coinvolgere lo spettatore sulla storia tra i due personaggi principali e… non ci riesce. Estenuante, melenso, irritante e con degli effetti speciali che di speciale hanno solo il nome, Tremila anni di attesa è un compitino elementare, di cui è quasi impossibile capacitarsi per la pochezza messa in campo. Neanche Tilda Swinton riesce a fare molto. Il primo desiderio che avrebbe dovuto esprimere? Recitare in un film decisamente migliore.
C’era indubbiamente grande curiosità per il ritorno dietro la macchina da presa di George Miller a sette anni di distanza dall’uscita del cult Mad Max: Fury Road, ma bastano pochi minuti per capire che sarebbe stato meglio aspettare ancora più tempo e, soprattutto, un progetto totalmente diverso. Mescolando un’estetica a metà tra David LaChapelle e Tarsem, Miller cerca di fare un prodotto arty e popolare allo stesso tempo, mettendo in scena una (im)possibile storia d’amore tormentata e dai sapori fantasy. C’è però un problema: l’idea è talmente fragile che la sceneggiatura è preda di scelte assolutamente inadeguate con un’ora intera di racconti del Genio (un "originalissimo" riferimento a Le mille e una notte?) che descrive con una serie di interminabili e noiosi flashback ciò che gli è successo. Poi il copione deve correre per provare a coinvolgere lo spettatore sulla storia tra i due personaggi principali e… non ci riesce. Estenuante, melenso, irritante e con degli effetti speciali che di speciale hanno solo il nome, Tremila anni di attesa è un compitino elementare, di cui è quasi impossibile capacitarsi per la pochezza messa in campo. Neanche Tilda Swinton riesce a fare molto. Il primo desiderio che avrebbe dovuto esprimere? Recitare in un film decisamente migliore.
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