Time
Time
2020
Amazon Prime Video
Paese
Usa
Genere
Documentario
Durata
81 min.
Formato
Colore
Regista
Garrett Bradley
Fox Rich è un’indomita battagliera, un modello di tenacia e perseveranza. Imprenditrice e madre di sei figli maschi, ha trascorso gli ultimi vent’anni della sua vita a combattere per ottenere il rilascio del marito, Rob G. Rich, che sta scontando una condanna a sessant’anni di prigione per una rapina che, in un momento di disperazione, commisero insieme agli inizi degli anni novanta.
Lavorando sul passato fornito dai video familiari della protagonista, registrati nel corso degli anni, in parallelo al suo presente combattivo da attivista in attesa della scarcerazione del marito, il regista Garrett Bradley, al suo primo lungometraggio documentario, ha portato sul grande schermo la vicenda di Fox Rich, spaccato all’insegna dell’amore e della resistenza alle ingiustizie e fortemente segnato dalle sperequazioni drammatiche veicolate dal sistema carcerario degli Stati Uniti. Dei 2,3 milioni di adulti detenuti negli Stati Uniti, infatti, il 40% sono neri, che però costituiscono solo il 13% della popolazione statunitense: un tema spinosissimo e urgente al quale si era già dedicata, in maniera vibrante, Ava DuVernay col suo documentario XIII Emendamento (2016), ma che in Time viene declinato in maniera più privata ed emozionante, tra vecchie riprese in bianco e nero e un impianto cinematografico a tratti comunque eccessivamente patinato e calcolato, con una buona dose di retorica incorporata ma “necessaria” e in grado comunque di traghettare lo spettatore verso una vicinanza e un’empatia non indifferente verso la storia narrata. A pesare in termini dialettici, tuttavia, è l’assenza di problematizzazione sul crimine realizzato a suo tempo da Fox Rich e il suo compagno, punito con una pena comunque drammaticamente e vergognosamente sproporzionata (60 anni di carcere, senza condizionale, da scontare nel carcere di Angola, Penitenziario di Stato della Louisiana e prigione di massima sicurezza più ampia del territorio a stelle e strisce). Uno dei figli della coppia, privato per tutta la crescita del padre e ampiamente presente nel film insieme al gemello, si chiama Justus, ovvero “just us”, “solo noi”. Vincitore del premio alla miglior regia al Sundance Film Festival, presentato in seguito alla Festa del Cinema di Roma nello stesso anno e distribuito a ottobre 2020 su Amazon Prime Video.
Lavorando sul passato fornito dai video familiari della protagonista, registrati nel corso degli anni, in parallelo al suo presente combattivo da attivista in attesa della scarcerazione del marito, il regista Garrett Bradley, al suo primo lungometraggio documentario, ha portato sul grande schermo la vicenda di Fox Rich, spaccato all’insegna dell’amore e della resistenza alle ingiustizie e fortemente segnato dalle sperequazioni drammatiche veicolate dal sistema carcerario degli Stati Uniti. Dei 2,3 milioni di adulti detenuti negli Stati Uniti, infatti, il 40% sono neri, che però costituiscono solo il 13% della popolazione statunitense: un tema spinosissimo e urgente al quale si era già dedicata, in maniera vibrante, Ava DuVernay col suo documentario XIII Emendamento (2016), ma che in Time viene declinato in maniera più privata ed emozionante, tra vecchie riprese in bianco e nero e un impianto cinematografico a tratti comunque eccessivamente patinato e calcolato, con una buona dose di retorica incorporata ma “necessaria” e in grado comunque di traghettare lo spettatore verso una vicinanza e un’empatia non indifferente verso la storia narrata. A pesare in termini dialettici, tuttavia, è l’assenza di problematizzazione sul crimine realizzato a suo tempo da Fox Rich e il suo compagno, punito con una pena comunque drammaticamente e vergognosamente sproporzionata (60 anni di carcere, senza condizionale, da scontare nel carcere di Angola, Penitenziario di Stato della Louisiana e prigione di massima sicurezza più ampia del territorio a stelle e strisce). Uno dei figli della coppia, privato per tutta la crescita del padre e ampiamente presente nel film insieme al gemello, si chiama Justus, ovvero “just us”, “solo noi”. Vincitore del premio alla miglior regia al Sundance Film Festival, presentato in seguito alla Festa del Cinema di Roma nello stesso anno e distribuito a ottobre 2020 su Amazon Prime Video.
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