Documentario che ripercorre, attraverso filmati di repertorio e interviste ai protagonisti, la carriera politica e le vicende personali di Harvey Milk, primo consigliere a dichiararsi pubblicamente gay. Dall'ascesa professionale a San Francisco fino al suo assassinio, avvenuto nel novembre del 1978 per mano dell'ex consigliere comunale Dan White, al conseguente processo. Narrato dall'attore Harvey Fierstein, è l'esordio alla regia di Rob Epstein, che successivamente diventerà uno degli esponenti di spicco del documentario americano insieme all'amico Jeffrey Friedman. La vita di Harvey Milk si presta facilmente al lavoro di un documentarista, ma nel film non si respira mai la volontà di elevare la figura del politico americano a simbolo o, addirittura, a eroe dei diritti umanitari; anzi, l'opera cerca abilmente di delinearne la figura umana, attraverso il ricordo di chi gli stava più vicino, ma anche dei politici più importanti dell'epoca (compreso il presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter), in modo da restituire lo stesso fascino che aveva sulle persone che semplicemente credevano in lui e che condividevano le sue stesse idee. Semplice e un po' scolastico formalmente, ma capace di coinvolgere e a suo modo necessario. Epstein venne premiato (incredibile perché all'esordio) con il premio Oscar al miglior documentario, a sette anni dalla morte di Milk.