Tokyo Sonata
Tōkyō sonata
2008
Paesi
Giappone, Olanda, Hong Kong
Genere
Drammatico
Durata
120 min.
Formato
Colore
Regista
Kiyoshi Kurosawa
Attori
Teruyuki Kagawa
Kyōko Koizumi
Yū Koyanagi
Kai Inowaki
Licenziato improvvisamente dal lavoro su cui ha fondato la propria esistenza, Ryūhei (Teruyuki Kagawa), marito di Megumi (Kyōko Koizumi) e padre di Kenji (Kai Inowaki) e Takashi (Yū Koyanagi), decide di non dire nulla a casa e continuare a uscire ogni mattina come se nulla fosse. La scoperta del segreto metterà a dura prova il già precario equilibrio della famiglia Sasaki.
A due anni di distanza da Retribution (2006), il poco riuscito horror che assieme al precedente Loft (2005) aveva fatto presagire per il regista il rischio di un pericoloso avvitamento su se stesso, Kiyoshi Kurosawa rinnova radicalmente le fondamenta del suo cinema e compone un melodramma familiare di gelido e distaccato realismo. Partito da un soggetto che ricorda da vicino A tempo pieno (2001) di Laurent Cantet (un licenziamento non confessato e la conduzione di una vita parallela), Kurosawa sposta l'attenzione dal singolo individuo all'intera collettività e compie la radiografia impietosa di un Giappone pieno di fratture e contraddizioni, minato alla base da una crisi stratificata (che insieme all'economia ha colpito famiglia, scuola e lavoro) ma ancora follemente in corsa. Messa in scena geometrica, narrazione per sottrazione e sguardo lucido da entomologo per una storia che come già in License to Live (1998) e Bright Future (2003) ha il suo baricentro in un costante desiderio di rinascita. Ben più efficace nella prima parte di calibrata rarefazione, la pellicola subisce poi un'impennata del ritmo troppo drastica quando, nella foga di mettere in scena un triplice percorso di caduta e redenzione, Kurosawa scivola in un accumulo forzato di metafore ed eventi, prima di riprendersi in un finale glaciale e solo apparentemente rassicurante. Presentato al Festival di Cannes 2008 dove ha vinto il Premio della Giuria della sezione Un Certain Regard.
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