La Tosca
1973
Paese
Italia
Generi
Musical, Commedia
Durata
104 min.
Formato
Colore
Regista
Luigi Magni
Attori
Gigi Proietti
Monica Vitti
Umberto Orsini
Vittorio Gassman
Fiorenzo Fiorentini
Gianni Bonagura
Aldo Fabrizi
Ninetto Davoli
Alvaro Vitali
Nella Roma di inizio Ottocento, il pittore Mario Cavaradossi (Gigi Proietti) nasconde il patriota Cesare Angelotti (Umberto Orsini), evaso dalla prigione di Castel Sant'Angelo. Per catturare il fuggitivo, il reggente della Polizia Pontificia barone Scarpia (Vittorio Gassman) si serve con un tranello dell'amante di Cavaradossi, Floria Tosca (Monica Vitti).
Ispirato liberamente all'omonimo dramma teatrale di Victorien Sardou, La Tosca è l'ennesimo omaggio a Roma e alla romanità di Luca Magni, sempre più focalizzato nel rileggere in chiave contemporanea il periodo rinascimentale capitolino (come nel precedente Nell'anno del Signore del 1969). Grandi protagoniste, in questo caso, sono le musiche composte da Trovajoli che caratterizzando intere sequenze cantate dai personaggi principali. Purtroppo, però, la sceneggiatura risulta altalenante e approssimativa, eccessivamente costruita sulle spalle di un cast notevole ma, comunque, incapace di fare miracoli. I costumi e le scenografie di Lucia Mirisola sono come al solito curatissimi: la cornice, a ben guardare, vale più del quadro.
Ispirato liberamente all'omonimo dramma teatrale di Victorien Sardou, La Tosca è l'ennesimo omaggio a Roma e alla romanità di Luca Magni, sempre più focalizzato nel rileggere in chiave contemporanea il periodo rinascimentale capitolino (come nel precedente Nell'anno del Signore del 1969). Grandi protagoniste, in questo caso, sono le musiche composte da Trovajoli che caratterizzando intere sequenze cantate dai personaggi principali. Purtroppo, però, la sceneggiatura risulta altalenante e approssimativa, eccessivamente costruita sulle spalle di un cast notevole ma, comunque, incapace di fare miracoli. I costumi e le scenografie di Lucia Mirisola sono come al solito curatissimi: la cornice, a ben guardare, vale più del quadro.
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