Un tram che si chiama Desiderio
A Streetcar Named Desire
1951
Paese
Usa
Genere
Drammatico
Durata
122 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Elia Kazan
Attori
Vivien Leigh
Marlon Brando
Kim Hunter
Karl Malden
Rudy Bond
Nick Dennis
Blanche DuBois (Vivien Leigh) arriva a New Orleans in visita alla sorella Stella (Kim Hunter), sposata con il rude Stanley Kowalski (Marlon Brando). Il legame possessivo tra i due coniugi si incrina per la presenza di Blanche (segretamente alcolizzata ed erotomane) e, nonostante la timida corte di Mitch (Karl Malden) a quest'ultima, le conseguenze saranno fatali. Dopo una serie di film incentrati prevalentemente su temi sociali e liberal, Elia Kazan si cimenta per la prima volta con la grande letteratura e adatta il celeberrimo dramma di Tennessee Williams, uno degli autori di punta del teatro americano. Fu lo stesso Williams a scrivere la sceneggiatura con Oscar Saul (espungendo gli elementi più scabrosi), mentre il cast fu formato dai medesimi attori che avevano interpretato i ruoli sul palcoscenico con l'eccezione di Jessica Tandy, sostituita da Vivien Leigh. Ne esce un adattamento cinematografico di innegabile potenza, grazie alla forte carica di carnalità e violenza e all'atmosfera claustrofobica accentuata dai chiaroscuri della cupa fotografia di Harry Stradling. Vivien Leigh è stupenda, ma la vera sorpresa è Brando (lanciato l'anno prima da Il mio corpo ti appartiene di Fred Zinneman), il cui talento esplode definitivamente bucando lo schermo. Il suo carnale e animalesco Stanley Kowalski in t-shirt bianca è un'icona indimenticabile: la scena dell'urlo disperato a Stella è un momento di irresistibile sensualità che spesso viene inopinatamente tagliato nei passaggi televisivi italiani. Quattro Oscar: Miglior attrice (Leigh), attore non protagonista (Malden), attrice non protagonista (Hunter) e scenografia. Marlon restò a bocca asciutta a vantaggio di Humphrey Bogart (premiato per La regina d'Africa di John Huston) ma si rifarà in futuro.
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