New York, 1911: la fabbrica tessile Triangle, situata all'ottavo piano di un palazzo privo di uscite d'emergenza, prende fuoco e perdono la vita oltre 150 operaie. Barletta, 2011: una palazzina crolla e ad avere la peggio sono diverse lavoratrici di una fabbrica di confezioni. A un secolo di distanza, poco è davvero cambiato. Costanza Quatriglio lancia un duro messaggio sulle condizioni in cui si trovano a lavorare le donne, ieri come oggi. L'accusa è alla condizione italiana che, ancora nel nuovo millennio, non tutela i lavoratori (le donne di Barletta erano precarie, pagate a cottimo) lasciandoli in luoghi privi delle adeguate norme sulla sicurezza. La regista si affida a filmati d'archivio, alle voci registrate dei superstiti della tragedia di New York e, soprattutto, a un'intervista a Mariella Fasanella, unica operaia estratta viva dalle macerie di Barletta. I materiale disomogenei sono alternati con buon equilibrio e soltanto in alcuni brevi passaggi si rischia un'eccessiva schematicità. Le due temporalità (1911-2011) si mescolano in un dialogo di immagini e suoni capace di mettere in parallelo le due terribili vicende. Capace di far riflettere, Triangle è un documentario curato e impegnato al punto giusto, mai retorico e valorizzato dalla bella partitura musicale di Teho Teardo.