Guardiano all'obitorio insoddisfatto, Chuck Lumley (Henry Winkler) vorrebbe trovare un'idea per fare più soldi. Quando entra in contatto con Billy Blaze (Michael Keaton) ecco che i due iniziano a meditare su come aprire e gestire un'agenzia di prostitute. Dopo il maldestro esordio dietro la macchina da presa con Attenti a quella pazza Rolls Royce (1977), Ron Howard torna a dirigere una commedia, con uno spirito decisamente più fresco e brillante. Chiamando a raccolta il suo amico Henry Winkler (il mitico Fonzie della serie Happy Days di cui Howard era co-protagonista), il regista riesce a divertire il pubblico grazie a una regia discreta e a una struttura narrativa funzionale che esalta la verve comica della scrittura (come nella sequenza della “lezione” tenuta da Keaton). Convince, nonostante alcuni passaggi un po' didascalici, anche l'accostamento di temi poco convenzionali e considerati tabù (come lo sfruttamento della prostituzione) a riflessioni più comuni – ma trattate in maniera originale – come la “classica” crisi di mezza età. Senza avere nessuna pretesa autoriale e ben consapevole dei propri limiti, il film rimane gradevole e appetibile ancora oggi. Da segnalare il primo ruolo importante per Michael Keaton e la seconda (breve) apparizione sul grande schermo per Kevin Costner.