Anni Settanta. Il sedicenne Carlo (Damiano Russo) vive in un paesino pugliese, frequentando ragazzi più grandi che ricoprono per lui il ruolo di mentori. Gli equilibri del gruppo sono sconvolti dall'arrivo di tre ragazze dalla Brianza, figlie di un ingegnere venuto a gestire una fabbrica: sarà l'inizio di una serie di tradimenti, infatuazioni e di una presa di coscienza politica di fronte alle ingiustizie e alla corruzione. Attraverso gli occhi di Carlo, Sergio Rubini offre una visione sulla vita di un adolescente che ha fretta di crescere per poter raggiungere i traguardi degli amici più grandi, presi a riferimento, ma lo sconvolgimento di un equilibrio finora scontato lo porterà a capire come maturare implichi una crescente responsabilità. L'attore e regista pugliese prova ad avventurarsi nel romanzo di formazione ispirandosi alla sua giovinezza (non a caso il film è girato anche nel suo paese natale, Grumo Appula), ma ricalca situazioni già viste e mette troppa carne al fuoco (politica, amore, tradimenti, crescita) inserendo tutto in un grande calderone. Il tentativo di creare uno spaccato generazionale non può dirsi riuscito. Cameo per Gérard Depardieu nei panni di un contadino comunista, ed esordio cinematografico di Vittoria Puccini. L'attore barese Damiano Russo è scomparso prematuramente nel 2011, all'età di ventotto anni, a causa di un incidente stradale per le vie di Roma.