A distanza di cinquant'anni dal suo addio alla città, Pauline (Charlotte Rampling) torna a Torino, dove avrà modo di rivivere molti ricordi legati all'infanzia. In città conosce Emma (Elena Radonicich), una giovane mamma che ha difficoltà ad accettare la responsabilità propria dell'essere genitore. Tra le due donne si instaura una forte amicizia.
Con ben tre lungometraggi documentari all'attivo, Alina Marazzi si cimenta qui nella sua prima opera di finzione. Tutto parla di te riesce, comunque, a creare un continuum con la filmografia precedente di una regista che prosegue a riflettere sul ruolo della donna nella società, di ieri e di oggi. Come sempre attenta a indagare l'animo e i tormenti delle sue protagonista, Alina Marazzi mette al centro di questa pellicola il tema della maternità, sondato con uno stile diversificato e originale, che si avvale anche di sequenze in animazione a passo uno e di interviste dirette. Le intenzioni sono più che lodevoli e coraggiose, ma il risultato è meno riuscito di quanto si potesse sperare. Eccessivamente astratto e forzatamente poetico, il film si perde un po' col passare dei minuti, il messaggio di fondo si fa macchinoso e si opta per alcuni passaggi retorici e troppo costruiti a tavolino. Qualche spunto rimane, ma è troppo poco per convincere davvero. Vincitore del Premio per il miglior regista emergente al Festival di Roma.