Nei giorni precedenti alla cessione del grande quotidiano Day, il direttore Ed Hutcheson (Humphrey Bogart) lotta disperatamente per evitarne la chiusura, conducendo una spregiudicata inchiesta contro il potente gangster Thomas Rodzich (Martin Gabel). Contemporaneamente, Hutchenson tenta di riconquistare la ex moglie Nora (Kim Hunter). Ispirato alle reali vicende del New York Sun e del New York World, che chiuse dopo la morte di Joseph Pulitzer, è uno dei classici per eccellenza del cinema sul giornalismo, un inno alla libertà di espressione e una dichiarazione d'amore a un lavoro che si fa strumento di contrasto ai poteri forti. Dirige e sceneggia un Richard Brooks molto a suo agio con questo universo, di cui tratteggia un affresco appassionato e frizzante (non a caso, in passato era stato cronista sportivo). Non c'è una battuta inutile, non un calo nel ritmo; in un cast perfettamente all'altezza spiccano la grande veterana Ethel Barrymore e, soprattutto, un granitico Bogart, che domina la scena e regala una battuta passata alla storia: «È la stampa, bellezza!». Tra le comparse, si nota anche un giovane James Dean nei panni di un copy boy alle prime armi.