Ultima notte a Soho
Last Night in Soho
2021
Paese
Gran Bretagna
Generi
Drammatico, Horror
Durata
116 min.
Formato
Colore
Regista
Edgar Wright
Attori
Thomasin McKenzie
Anya Taylor-Joy
Diana Rigg
Matt Smith
Terence Stamp
James Phelps
Oliver Phelps
Eloise (Thomasin McKenzie), appena arrivata a Londra dalla provincia inglese, sogna di diventare una fashion designer, ispirandosi alla moda degli anni Sessanta, la sua grande passione. Una notte la ragazza riesce misteriosamente a tornare indietro nel tempo, proprio in quell’epoca: è qui che incontra Sandie (Anya Taylor-Joy), un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.
Quattro anni dopo il dinamico e divertente Baby Driver, il regista inglese Edgar Wright torna dietro la macchina da presa per un prodotto che cambia volto con il passare dei minuti: alla base della vicenda c’è infatti soprattutto la passione per il vintage, una vera e propria missione per la giovane e timida protagonista chiamata a “vendicare” lo spirito della madre e rendere orgogliosa anche la nonna che l’ha cresciuta da sola. Da qui si sviluppa inizialmente un film che racconta la diversità di chi guarda indietro come una forza per guardare avanti e trovare nella differenza la propria strada. In maniera un po’ imprevista, però, queste riflessioni svaniscono pian piano per lasciar spazio a un prodotto che gioca con l’horror (di stampo molto commerciale, però), togliendo un po’ di fascino alla vicenda e risultando fin troppo chiaro ed esplicito nella narrazione che vuole proporre. È un film al femminile Ultima notte a Soho, che ha il limite di non spingere troppo sull’acceleratore neanche in questo senso, nonostante un’estetica di grande suggestione nell’uso dei colori, delle luci e del sonoro. Appagante nella forma, la pellicola soffre però di alcuni colpi di scena troppo telefonati (a partire da quello che riguarda il personaggio di Terence Stamp), che tolgono valore a un prodotto che cerca di accontentare un po’ tutti, senza avere il coraggio che Wright ha mostrato in altri lungometraggi precedenti. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
Quattro anni dopo il dinamico e divertente Baby Driver, il regista inglese Edgar Wright torna dietro la macchina da presa per un prodotto che cambia volto con il passare dei minuti: alla base della vicenda c’è infatti soprattutto la passione per il vintage, una vera e propria missione per la giovane e timida protagonista chiamata a “vendicare” lo spirito della madre e rendere orgogliosa anche la nonna che l’ha cresciuta da sola. Da qui si sviluppa inizialmente un film che racconta la diversità di chi guarda indietro come una forza per guardare avanti e trovare nella differenza la propria strada. In maniera un po’ imprevista, però, queste riflessioni svaniscono pian piano per lasciar spazio a un prodotto che gioca con l’horror (di stampo molto commerciale, però), togliendo un po’ di fascino alla vicenda e risultando fin troppo chiaro ed esplicito nella narrazione che vuole proporre. È un film al femminile Ultima notte a Soho, che ha il limite di non spingere troppo sull’acceleratore neanche in questo senso, nonostante un’estetica di grande suggestione nell’uso dei colori, delle luci e del sonoro. Appagante nella forma, la pellicola soffre però di alcuni colpi di scena troppo telefonati (a partire da quello che riguarda il personaggio di Terence Stamp), che tolgono valore a un prodotto che cerca di accontentare un po’ tutti, senza avere il coraggio che Wright ha mostrato in altri lungometraggi precedenti. Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2021.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare